Latte senza lattosio: tutti gli svantaggi

Ha un indice glicemico alto. Anche il livello delle calorie è sopra la media. Il sapore è alterato. L’impatto ambientale è maggiore rispetto al latte tradizionale. Meglio alternarlo con altri tipi di latte

latte senza lattosio scaled

Il latte, e i suoi derivati, senza il lattosio è la soluzione più indicata per le persone che soffrono di questa intolleranza (quasi la metà della popolazione italiana. Ma non è sempre una buona idea, specie se ci si abitua. E questo perché il latte senza lattosio presenta alcuni inconvenienti significativi.

Il primo, e anche il più importante, è legato al fatto che si tratta di un prodotto che ha un alto indice glicemicoIl lattosio è uno zucchero naturale del latte, e quando viene rimosso o rotto in due zuccheri più semplici (glucosio e galattosio), ciò può alterare il sapore e l’andamento del contenuto zuccherino. Alcuni produttori, infatti, aggiungono zuccheri aggiuntivi o dolcificanti per migliorare il gusto del latte senza lattosio. Ciò non può non aumentare il livello glicemico e il contenuto calorico del prodotto, che può rappresentare un problema per chi cerca di ridurre l’assunzione di zuccheri o per coloro che seguono una dieta a basso contenuto calorico.

Altri svantaggi sono:

  • Si tratta di un latte povero di fibre, che hanno un ruolo fondamentale nella funzionalità dell’intestino e nel buon andamento della digestione.
  • Durante il processo di produzione del latte senza lattosio, per eliminare il lattosio o per migliorare la qualità del prodotto, possono essere aggiunti enzimi, aromatizzanti e conservanti artificiali.
  • Inoltre, a volte, per evitare la crescita batterica e prolungare la shelf-life del prodotto, vengono aggiunti conservanti che, seppur sicuri per la maggior parte delle persone, potrebbero causare reazioni indesiderate in individui sensibili a determinati additivi.
  • La produzione di latte senza lattosio potrebbe avere un impatto ambientale maggiore rispetto alla produzione di latte tradizionale. Il processo per separare il lattosio dal latte, così come l’aggiunta di enzimi e altre sostanze chimiche, richiede una maggiore energia rispetto alla produzione del latte non trattato. Inoltre, l’utilizzo di imballaggi speciali per garantire la conservazione del prodotto, come contenitori in plastica o tetrapak, può aumentare la quantità di rifiuti generati.
  • Infine, il latte senza lattosio tende ad avere un costo più elevato rispetto al latte tradizionale, principalmente a causa dei processi di produzione aggiuntivi necessari per eliminarne il lattosio.

Una buona soluzione è quella, per le persone intolleranti al lattosio, di alternare l’uso del latte senza lattosio, e dei suoi derivati, con altri prodotti, che non hanno le controindicazioni delle quali abbiamo parlato. E cioè: il latte di soia, il kefir (che va a sostituire lo yogurt) e i formaggi stagionati privi del disaccaride. 

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto