Bisognerebbe fare un gesto coraggioso: commissariare la regione Lazio. Sarebbe un’azione esemplare, visto il modo con il quale viene speso il denaro pubblico alla Magliana, di esempio anche alle altre amministrazioni regionali. Più si scava nei bilanci laziali e più si scoprono sorprese da inchieste della magistratura. L’ex capogruppo del Pdl, Franco Fiorito, dovrà rispondere in sede giudiziaria per i suoi eventuali reati. Ma spulciando tra la documentazione le responsabilità politiche del suo partito sono enormi. Con i soldi dei contribuenti Fiorito ha pagato conti nei migliori ristoranti di pesce di Roma, da 600 a 6mila euro, pasteggiando con ostriche e champagne. Ha acquistato macchine di lusso, ha liquidato spese per fantomatici servizi fotografici, ha pagato conti in negozi di abbigliamento di lusso. Che cosa altro doveva fare?
Ma non è solo il caso Fiorito che indigna. Il bilancio complessivo della regione Lazio nel 2011, in piena spendind review nazionale, è salito da 96 a 103 milioni, con un aumento del 7 per cento. Altro che inflazione! E tutti i partiti hanno beneficiato di questa greppia regionale. A parte il caso del Pdl e delle ostriche di Fiorito, ciascun consigliere del Pd, all’opposizione, ha potuto disporre di 144mila euro per spese varie e perfino il mini gruppo radicale ha incassato 422mila euro. Queste cifre confermano che la battaglia contro gli sprechi della politica non può essere combattuta soltanto al centro del sistema Italia, ma ha i suoi pozzi neri in periferia, in quelle amministrazioni locali che poi alzano le tasse per tappare i buchi dei bilanci. Servirebbe un commissario Bondi per ogni regione, nominato e controllato dal governo. E servirebbe un caso esemplare di scioglimento, come nel Lazio.
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