Le riforme a costo zero

Meno politici, sia a livello centrale che locale. Per poterli selezionare più accuratamente, evitare nuove figuracce internazionali e raccogliere le sfide che la crisi non consente più di rimandare. La proposta è quella rilanciata dagli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi nel libro ‘Le riforme a costo zero‘ (Chiarelettere). “Un costo c’è, ovviamente”, avvertono gli […]

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Meno politici, sia a livello centrale che locale. Per poterli selezionare più accuratamente, evitare nuove figuracce internazionali e raccogliere le sfide che la crisi non consente più di rimandare. La proposta è quella rilanciata dagli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi nel libro ‘Le riforme a costo zero‘ (Chiarelettere). “Un costo c’è, ovviamente”, avvertono gli autori, “è il prezzo che la classe politica deve accettare di pagare prendendosi una volta per tutte le sue responsabilità”.

“Bisogna passare dagli slogan generici ai progetti concreti”, spiega il professor Garibaldi, ordinario di economia politica all’Università degli Studi di Torino, “e dire che mancano i soldi è una scusa che non tiene più”. Secondo Boeri e Garibaldi, infatti, ci sono riforme che è possibile fare fin da subito e a costo zero. Dalla gestione dell’immigrazione alle politiche sul lavoro, dal sistema pensionistico alla riforma degli ordini professionali, i due economisti hanno raccolto in dieci punti una serie di proposte prive di oneri per lo Stato.

“Riforme che nel corso del tempo avranno effetti positivi per la crescita”, scrivono gli autori, “ma che hanno come condizione necesssaria la presenza, “fin da subito, di istituzioni credibili, capaci di creare consenso attorno alle politiche per la crescita”.

Ecco allora la dieta dimagrante per la politica di casa nostra, “perché in Italia ci sono troppe poltrone rispetto all’offerta di personale politico di un certo livello”. E non è tutto. Secondo i due economisti bisognerebbe vietare il cumulo dei compensi da parlamentari con quelli di altre attività, “che, guarda caso”, commenta il professor Garibaldi, “aumentano durante il periodo di attività parlamentare”. Inoltre, si legge nel libro, lo stipendio dei politici andrebbe indicizzato alla crescita del reddito pro capite degli italiani. Non è chiedere troppo a una classe politica che si è guadagnata l’appellativo di ‘casta’? “La difficoltà di chiedere a questi signori un’auto-amputazione è estrema”, risponde Garibaldi, “ma la crisi e la condizione in cui versa il Paese, ormai fermo da quindici anni, stanno aumentando la consapevolezza di questa urgenza anche nella classe dirigente”.

L’ultimo punto inserito nel libro ‘Le riforme a costo zero’ mira infatti a costituire un “partito a favore delle riforme”, allargando il voto ai sedicenni e spingendo gli elettori ormai in pensione a sostenere politiche per la crescita. “Con questo libro vogliamo aiutare a restare ottimisti”, conclude Pietro Garibaldi, fondatore con lo stesso Boeri del sito lavoce.info, “L’Italia è un paese che ha sempre dato il meglio nei suoi momenti più difficili. Dobbiamo credere che saprà prendersi le sue responsabilità anche questa volta”.

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