L’ecologia delle piccole cose

Ogni secondo perso costa 48 euro. Sommati si traducono in un “assegno” da 4 milioni di euro al giorno. salato il conto che, secondo Kyoto Club, l’Italia paga per il ritardo nell’attuazione del protocollo sul clima. E anche le famiglie hanno la loro parte di responsabilita’. Dati statistici alla mano, si scopre infatti che dal […]

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Ogni secondo perso costa 48 euro. Sommati si traducono in un “assegno” da 4 milioni di euro al giorno. salato il conto che, secondo Kyoto Club, l’Italia paga per il ritardo nell’attuazione del protocollo sul clima. E anche le famiglie hanno la loro parte di responsabilita’. Dati statistici alla mano, si scopre infatti che dal 2000 al 2006 le loro emissioni di anidride carbonica si sono ridotte di un misero 1 per cento.
La modesta performance ecologica viene alla luce proprio nel giorno del quarto anniversario della ratifica del protocollo di Kyoto, che Il Sole 24 Ore oggi ricorda portando in edicola un numero a Impatto Zero, grazie alla collaborazione con LifeGate e Arval. Dietro i numeri si nasconde pero’ una sorpresa: il “nemico” dell’ambiente non viaggia lungo le nostre strade, ma abita dentro le mura domestiche, se si pensa che le emissioni da riscaldamento sono cresciute dell’8% nei sei anni considerati. Eppure basterebbero tanti piccoli accorgimenti per avere un occhio di riguardo in piu’ verso l’ambiente. La formula vincente del bon ton ecocompatibile proposta da LifeGate, infatti, e’ molto semplice: utilizzare lampadine a risparmio energetico, preferire la carta riciclata, spegnere gli elettrodomestici quando non si usano, spostarsi con i mezzi pubblici, fare la spesa “giusta”. Cosi’ e’ possibile tagliare circa 2 tonnellate all’anno di anidride carbonica.
L’eco-giornata tipo si vede gia’ dal mattino. Chiudere il rubinetto mentre ci si lava vuol dire risparmiare anche 50 litri di acqua. In ufficio abbassare il termostato da 21 a 20 gradi puo’ far risparmiare fino a 300 chili di gas serra all’anno. E al supermercato meglio limitare al massimo i sacchetti di plastica puntando sugli shopper in cotone o tela.
proprio sulle abitudini di consumo che si gioca la partita del clima. Le auto “verdi” guadagnano timidamente terreno, i frigoriferi ad alta efficienza energetica rappresentano gia’ quasi la meta’ dei pezzi venduti e una caldaia su tre e’ ormai a condensazione.

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