ECOREATI IN ITALIA –
C’è un’industria in Italia che non conosce né crisi né recessione e gira a gonfie vele: la fabbrica degli ecoreati. Lo scorso anno abbiamo conquistato il triste primato europeo di questo tipo di affari sporchi: 30mila in appena 12 mesi, con il ritmo di uno ogni 18 minuti. E con un giro d’affari di 22 miliardi di euro, con un aumento di 7 miliardi rispetto all’anno precedente.
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ECOREATI E CORRUZIONE IN ITALIA –
Questi numeri ci dicono alcune cose. Innanzitutto nonostante tante belle dichiarazioni di principio, a partire dal coro unanime di consensi che abbiamo letto sull’enciclica di papa Francesco, in Italia non esiste ancora una diffusa cultura ambientale. Anzi, commettere un reato attraverso un abuso edilizio, l’uso scorretto dei rifiuti, le truffe alimentari, è diventata prassi quotidiana. E si tratta di un pezzo importante del fenomeno ormai endemico della corruzione nel nostro paese.
BUSINESS ECOREATI IN ITALIA –
In secondo luogo, gli ecoreati sono più concentrati nelle regioni meridionali. In testa alla classifica ci sono Puglia, Sicilia e Campania che si giocano il podio. Questo significa che la criminalità ambientale incrocia in modo diretto e indiretto le attività dei clan criminali e ne rappresenta una sorta di diversificazione. Non a caso, gli ecoreati aumentano vertiginosamente in due settori dove la criminalità ha puntato soldi e uomini: nel ciclo dei rifiuti (+26 per cento rispetto allo scorso anno), con quasi 20 reati al giorno e il sequestro di 3 milioni di tonnellate di veleni . Di questa valanga di illeciti se ne conosce solo una minima parte attraverso 35 inchieste giudiziarie sul traffico illecito di rifiuti: un topolino se confrontato alla montagna del business.
ABUSI EDILIZI IN ITALIA –
Infine, mentre l’industria dell’edilizia è in coma profondo, gli abusi edilizi si consumano a ritmi record. Sono aumentati nell’ultimo anno del 4,3 per cento e valgono il 16 per cento delle nuove costruzioni. L’altro boom è nel settore alimentare, dove gli affari criminali salgono da 500 milioni a 4,3 miliardi di euro di fatturato. Il governo, per il momento, ha promesso nuove norme ad hoc proprio per contrastare i reati alimentari. Meglio tardi che mai.
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