Due sorelle, una città, due librerie indipendenti. E Catania rinasce, partendo dalla cultura e dalle donne

In principio era la Libreria Vicolo Stretto, in una traversa piena di locali e botteghe artigiane. Adesso le sorelle Sciacca sono pronte a conquistare la centralissima Via Umberto di una Catania che riparte dalla cultura. Rilevando la storica Libreria Prampolini, con gli scaffali antichi e i volumi da restaurare. E un diktat: niente libri di Totò Riina.

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LIBRERIE INDIPENDENTI CATANIA

Nella bellissima Catania Vecchia, quella Catania piena di bellezza e contraddizioni, come solo la vera meraviglia sa essere, ha tanti punti di ritrovo.

Uno di questi, a pochi passi da Villa Bellini, si trova in un intricato crocevia di vicoli pieni di attività commerciali: è Via Santa Filomena, la via della gastronomia, dei locali da aperitivo, della cucina ricercata e appassionata. La strada delle botteghe artigiane e una delle strade più alternative, cool e intellettuali della città. Nonché il vicolo del curtigghiu, lo stare fuori la sera per incontrarsi anche solo per caso.

In questa strada nasce, niente affatto per caso, la Libreria Vicolo Stretto, dall’ispirazione di due giovani sorelle cresciute a pane e Romeo e Giulietta.

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LIBRERIA VICOLO STRETTO CATANIA

Le sorelle Sciacca hanno preso la decisione di acquistare la libreria Vicolo Stretto, 23 mq di offerta libraria tutta selezionata da loro, durante un pranzo di famiglia, perché, come rivela Angelica, nella loro famiglia, come ogni buona famiglia del Sud, le decisioni importanti si prendono a tavola.
E così, ancora studentessa, lascia tutto e insieme alla vulcanica Maria Carmela si getta nell imprenditoria al femminile. Tutta giovane, puntando molto sul rapporto diretto, emotivo, coi clienti, e sugli autori emergenti.

Proprio lì risiede il valore aggiunto di Vicolo Stretto: il rapporto confidenziale e di fiducia con i lettori che ne affollano i piccoli spazi, che raccontano di una Catania diversa dal pregiudizio, fatta di lettori forti, di grande cultura e molta sensibilità.

Gli spazi piccoli, si sa, obbligano a una selezione ferrea, consapevole ed etica, in un certo senso. Ed è per questo che Angelica e Maria Carmela si dedicano personalmente alla lettura e alla cernita dei volumi che espongono. Con divieti assoluti, come quello di non vendere il libro di Totò Riina, motivando la scelta con l’adesione profonda ai valori dell’antimafia contro tutti i fenomeni criminali che sfregiano la bellezza di quei luoghi.

La scommessa pare essere vinta, tant’è vero che, a parte qualche endemico momento di crisi, la libreria Vicolo Stretto esiste e resiste, diventando addirittura punto di riferimento del tessuto culturale del quartiere e della città tutta.

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Le sorelle Sciacca all’interno della libreria Prampolini

LIBRERIA PRAMPOLINI CATANIA

Ma le sorelle libraie non si fermano, e si sono lanciate in una nuova mirabolante avventura: abbandonare per un momento il vicolo di Santa Filomena per avvicinarsi alla centralissima via Vittorio Emanuele, attorniata dai principali monumenti del centro storico, da via Crociferi al teatro Greco al castello Ursino. Una delle zone chic del turismo catanese.

Per rilevare la storica libreria Prampolini, che compie 124 candeline, fondata nel 1894, che aveva annunciato di chiudere i battenti a causa della crisi dell’editoria, schiacciata da ebook e nuove tecnologie.

Il cimento è arduo, soprattutto perché La libraia grande e La libraia piccola, come si fanno chiamare sui social, hanno a che fare con una zona diversa della città, una storia da portare avanti e spazi espositivi molto più grandi. Di cui manterranno, come promettono, la scaffalatura originale e i libri antichi, che faranno restaurare. E, soprattutto, come confessano, perché dovranno separarsi, per la prima volta, essendo abituate a lavorare sempre a stretto contatto. L’una, Angelica, portando l’allegria, l’altra, Maria Carmela, la capacità di sognare in grande. E avere ragione.

(Immagine di copertina e foto a corredo del testo tratte dalla pagina Facebook della libreria Vicolo Stretto)

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