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LIBRI PER SPIEGARE L’ECOLOGIA AI BAMBINI
L’ecologia e la sostenibilità si possono insegnare ai bambini? E innanzitutto si possono coniugare, come avviene per qualsiasi buona forma di educazione, teoria e pratica? La risposta a entrambe queste domande è una sola: sì, è possibile, e anzi si tratta di un’educazione preziosa. Ma c’è di più. Possiamo farlo con leggerezza ed efficacia, per esempio giocando con i bambini, oppure, quando sono un tantino cresciuti, utilizzando lo strumento della paghetta come una chiave per aiutarli in un percorso di formazione.
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Con una penalizzazione, evitiamo la parola multa ( è da grandi, e non da bambini…), se si dimostrano poco sensibili all’ecologia e lasciano luci accese in casa, oppure con un premio se hanno capito l’importanza, per tutti, dell’efficienza energetica. Un concetto di ecologia e sostenibilità, certo, e prima ancora un modo per evitare di sprecare risorse naturali e soldi. Allo stesso modo, per condividere, fin da piccoli, la cultura della sostenibilità, possiamo utilizzare un vasto ventaglio di strumenti, dalle app ai libri fino ai giochi, come vediamo in questi consigli che diamo a tutte le famiglie.
CONSIGLI PER INSEGNARE L’ECOLOGIA AI BAMBINI
Dare il buon esempio. Può sembrare banale, ma è la premessa di tutto il metodo. L’ecologia non è un concetto astratto né tantomeno una ideologia: è prassi, stile di vita, comportamenti quotidiani. I genitori questo devono saperlo bene se vogliono insegnare qualcosa, in materia di sostenibilità, ai loro figli. Per esempio: se sono i primi a non fare la differenziata, oppure a gettare mozziconi di sigaretta a terra, quando si esce insieme, in famiglia, per una passeggiata insieme, allora qualsiasi discorso educativo crolla in partenza. I figli faranno come i genitori, se non peggio. Al contrario, con il buon esempio, l’ecologia e la sostenibilità diventano naturali per i bambini, poi ragazzi e infine adulti.
Inquinare tutti meno. Spiegate ai vostri figli che non devono mai gettare la carta a terra, né gli oggetti dal finestrino, né le cicche di sigarette lungo la strada. Se state in macchina con loro, non mettetevi a schiacciare il clacson se qualcuno davanti rallenta: altrimenti avrete dato, davanti ai figli, un contributo all’inquinamento (in questo caso acustico) e li avrete educati, in automatico, a fare lo stesso gesto. Tra l’altro, anche qui ciò che conta è l’abitudine: una volta che un bambino ha imparato a non gettare una carta a terra, non solo non lo farà più, ma sarà bravissimo nel trasferire il suo senso civico e la sua attenzione all’ambiente anche ai suoi amici coetanei. Ecologia e sostenibilità, nel bene e nel male, sono molto contagiose.
Anche in casa basta il buon senso. Abituate i figli fin da piccoli ad usare poco sapone, poco bagnoschiuma e a non sprecare acqua quando fanno il bagno, la doccia, o si lavano i denti. A non lasciare le luci accese in casa. Gesti semplici, ma che contengono la potenza di pensieri forti, fortissimi: basta davvero poco per una nuova ecologia della vita quotidiana.
Differenziare i rifiuti. Insegnate ai bimbi come fare la raccolta differenziata utilizzando nel modo corretto i diversi sacchetti e i diversi secchi. Fatelo come se fosse un gioco, e funzionerà molto bene. Tra l’altro esistono anche app che possono aiutarvi a condividere il piacere di una buona e utile cosa, fatta insieme, grandi e piccoli.
Viva la bicicletta. Per fare la spesa, per andare in ufficio, per stare tutti insieme, per fare attività fisica: usate la bicicletta ogni volta che potete. Potrete portare i vostri figli sulle piste ciclabili in città o in campagna. Zero benzina, zero traffico, panorami gratis, benessere e divertimento garantiti.
Amare il mare significa rispettarlo. Date uno sguardo a quanto abbiamo scritto sul sito Non sprecare, in tante occasioni, a proposito del rispetto per il mare. Siamo circondati dalla plastica, e la produciamo noi, nelle spiagge come nell’acqua. E non è affatto difficile spiegare a un bambino che una cannuccia (tra l’altro da eliminare) non si butta a terra sotto l’ombrellone, e una bottiglia di plastica (altro oggetto da eliminare) non si abbandona sulla sabbia. Quello che conta, rispetto al mare come a qualsiasi luogo della natura da rispettare, è una parola-chiave: naturalezza nel rifiuto di gesti dissennati. E’ ciò che dovete essere bravi a insegnare.
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Coltivare un orto. L’orto è invece un luogo-simbolo della vostra educazione all’ecologia e alla sostenibilità. Tutto può avvenire al suo interno, con una delle esperienze più divertenti e istruttive per un bambino. Tanto è vero che si stanno moltiplicando gli orti scolastici, con finalità didattiche a 360 gradi, tali cioè da comprendere anche il piacere di stare insieme con i compagni, senza litigare in modo esagerato e allontanando l’incubo del bullismo. L’importante però è fare l’orto, insieme, nel rispetto totale della natura. Magari senza pesticidi, riciclando l’acqua e utilizzando solo fertilizzanti naturali.
L’ecologia e la sostenibilità con il cibo. Educare i bambini a nutrirsi in maniera corretta significa abituarli a fare scelte consapevoli e sostenibili per l’ambiente. Scegliete per loro cibi sani, con la massima semplicità. Abituateli a mangiare, per esempio, fin da piccoli con poco sale, e pochi grassi. E’ un patrimonio di abitudini che poi si ritroveranno da grandi. E se vi capita, andate con loro a fare una bella spesa, magari a chilometro zero, in uno dei fantastici mercatini della Campagna Amica di Coldiretti, o in un buon reparto di ortofrutta e di generi alimentari di un supermercato. Alla teoria, anche in ecologia e sostenibilità, deve sempre seguire la pratica.
A tavola non si spreca. Facile a dirsi, più difficili a farsi, considerando la scandalosa quantità di cibo che ancora gettiamo nella spazzatura. Avanza il pane? Raccontate e spiegate ai vostri figli come e perché non si butta il pane, mai, nel cestino dell’immondizia. Fate vedere loro come si può riutilizzare, e preparate qualche ricetta insieme. Anche qui: leggerezza, divertimento, stare insieme. Tutto sotto il segno dell’ecologia e della sostenibilità.
La paghetta per premiare o penalizzare. L’ecologia e la sostenibilità, nel quotidiano, passano attraverso il sentiero stretto di un importante tassello dell’educazione in materia: abituare tutti, ma proprio tutti, in famiglia, in casa, a scuola, a spegnere le luci quando non servono. In particolare a casa vostra, per essere efficaci, potete usare un meccanismo sicuramente efficace. Agire sul valore della paghetta, anche per una quota molto piccola, poco più che simbolica. Spieghiamo meglio: se vostro figlio o vostra figlia, per esempio, hanno preso la cattiva abitudine a non spegnere le luci in casa, quando arriva la bolletta dell’elettricità, fate un piccolo taglio alla loro paghetta. E ne spiegate le motivazioni, cercando anche di raccontare, con sintesi e senza annoiare i figli, come una cattiva abitudine possa incidere su una spesa familiare così importante. Al contrario, però, se i vostri figli hanno conquistato la consuetudine a spegnere le luci, se non servono, allora è giusto riconoscere un piccolo premio. Di nuovo con la paghetta.
Le vacanze in compagnia della natura. State tranquilli che le vacanze e i viaggi che i vostri figli non dimenticheranno mai, anche perché li accompagnano lungo la strada del piacere dell’ecologia e della sostenibilità, saranno sempre quelli con i migliori contatti con la natura. In materia c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Zero paura, zero pesantezza, zero apocalisse. Non mettetevi a fare i profeti dell’ecologia con i bambini e in generale con i figli. Non serve a nulla, state solo sprecando tempo e buone possibilità di un’educazione efficace. E state rischiando che i vostri figli, o per rigetto, o per paura, o per fobie, rigettino qualsiasi forma di interesse e di passione per l’ambiente. Nell’insegnare ecologia e sostenibilità, siate ironici, leggeri, narratori e non maestri in cattedra: tutto ciò non esclude, ma anzi comprende, anche i necessari avvertimenti, per esempio sul disastro che ci aspetta senza intervenire per fermare il surriscaldamento climatico. Più che la paura, dovete seminare la responsabilità. Cercando di non suscitare reazioni di rigetto da parte dei bambini per banalissima noia.
IL LIBRO ILLUSTRATO CON LA STORIA DI KATY-KAT
C’è un libro imperdibile per aiutarvi a insegnare l’ecologia ai bambini, e ve lo suggeriamo.
La storia di Katy-Kat è una divertente favola per bambini, da raccontare ma anche da colorare. Con l’introduzione di Roberto Cavallo, “Katy-Kat…e la nuova vita degli oggetti” realizzato dalla Cooperativa Erica, racconta attraverso le efficacissime e belle illustrazioni di Marija Markovic, dove vanno a finire tutti i rifiuti, dalla raccolta differenziata, fino al riciclo. Il libro è anche uno strumento didattico da utilizzare in classe per sviluppare nei piccoli la cultura di una corretta gestione dei rifiuti.
Katy-Kat è una simpatica gatta pasticciona che scappando ha rovesciato un cestino di rifiuti. Dovete aiutarla a salvare gli amici rifiuti giocando a fare la raccolta differenziata e scoprendo cosa diventano gli oggetti dopo che li avrete separati correttamente, grazie al riciclo. Attraverso le immagini l’autrice vuole creare emozioni che diventano uno strumento per imparare, grazie al fatto che nel racconto non esiste una struttura rigida.
Questo libro è un “silent book” o libro silenzioso, composto unicamente da immagini evocative connesse tra loro in modo da dare un senso alla storia. La sua struttura segue due tecniche di disegno: stessa storia da entrambe le parti, ma cambia lo stile di rappresentazione. Le due versioni permetteranno ogni volta all’adulto di raccontare la storia in modo differente, lasciando spazio alla fantasia del bambino che potrà osservare e commentare le immagini. In questo modo li farete sentire coinvolti nell’operazione di riciclo e impareranno il valore di ogni materiale.
A COSA SERVE IMPARARE L’ECOLOGIA FIN DA PICCOLI?
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