PANE E VITA ASSOCIAZIONE
LIBRO SOSPESO DETENUTI
A Parma, i volontari dell’associazione “Pane e vita” la sera girano in camper per raccogliere libri in regalo, da donare poi agli homeless: solo l’anno scorso sono stati consegnati circa 6mila volumi. Un successo, e un aiuto concreto a persone che non riescono più a sognare.
Si allarga a macchia d’olio la catena del libro sospeso. L’obiettivo è quello di arricchire le biblioteche delle carceri, spesso molto misere, dove i detenuti chiedono di poter leggere qualcosa e non trovano testi. Come? Con un piccolo ma importante gesto di solidarietà.
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COME DONARE UN LIBRO A UN DETENUTO
Chi vuole partecipare alla catena deve semplicemente lasciare un regalo, appunto un libro in sospeso, a chi sta scontando una pena detentiva in carcere. Il network è partito da Milano, con la libreria Il Mio Libro, e Roma, con la libreria Fanucci, ma sono arrivate adesioni da tutta Italia e dalle stesse case editrici.
Tra le ultime richieste di partecipazione anche una piccola libreria di Polla, in Campania, che intende donare i libri ricevuti al carcere minorile della zona. «La lettura può svolgere un ruolo molto importante per chi deve vivere rinchiuso per anni. Ti fa sentire meno solo e abbandonato, ti aiuta a creare relazioni, ed a vincere la terribile sensazione del tempo che non passa mai» racconta Massimiliano Timpano, della libreria Fanucci di piazza Madama a Roma. Quindi, se volete in qualche modo partecipare alla catena, dovete solo prendere contatti con le librerie che l’hanno lanciata a Roma ed a Milano ed entrare nel club “Un libro sospeso per i detenuti”.
PER APPROFONDIRE: Libri sospesi
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