Arrivano i conti sui costi delle scorte a Roma e sono imbarazzanti. Ufficialmente nella capitale circolano ogni giorno 120 scorte, con un impegno di oltre 1.000 uomini nei tre livelli di protezione previsti. Il primo dato che lascia perplessi è il confronto con il numero delle scorte nelle altre grandi capitali europee: a Madrid sono 60, a Londra 43, a Parigi 41, a Berlino soltanto 13. Qualcuno dal ministero dell’Interno, senza affermazioni generiche, può spiegare perchè gli italiani godono di una super-protezione rispetto ai colleghi europei?
Il secondo elemento di perplessità riguarda il fatto che una buona parte di queste scorte sono di primo livello, che significa un impegno, moltiplicato per tre turni, di 2 auto e 9 uomini. Sono tutte scorte assegnate con criteri ragionevoli? Infine, a proposito di confronti, il sindacato di polizia Silp ha calcolato che con le spese per le scorte a Roma si potrebbero pagare 10 commissariati per tutto l’anno. Ora, nessuno vuole privare della protezione chi ne ha diritto, ma è evidente che dietro questi numeri c’è un clamoroso spreco di risorse finanziarie e umane. Anzi, un doppio spreco: perchè da un lato si spendono soldi inutilmente e dall’altro versante si sottraggono preziose risorse alla lotta per la sicurezza.
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