Lollove: il borgo che punta sul digital detox per rinascere

La manca di Rete da un handicap si è trasformata in un’opportunità. Per attirare turisti che hanno voglia di disintossicarsi dalla tecnologia

A Lollove, in provincia di Nuoro, in Sardegna, la Rete non arriva. Internet è un fantasma e anche le comunicazioni attraverso cellulari e smartphone sono molto complicate, quasi assenti. Ma invece di piangersi addosso e di lamentarsi a vuoto, i pochi abitanti rimasti in questo meraviglioso borgo, hanno trasformato un handicap in una opportunità. E Lollove è diventato il borgo più conosciuto in Italia per fare sul serio un digital detox. Da qui il piccolo paese medievale, che fa parte dell’Associazione Borghi più belli d’Italia, si è trasformato in un capolinea del turismo sostenibile: un progetto al quale anche la BBC inglese ha dedicato un documentario. L’idea di non sprecare l’occasione del gap tecnologico e di trasformarla in una risorsa è stata di Simone Ciferni, un economista nato a Lollove e cresciuto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove insegna proprio Turismo sostenibile. Ciferni, per dimostrare quanto crede nella sua idea, ha fatto due cose importanti. Ha trasformato la casa dei nonni in un agriturismo sempre al completo, e ha fondato il gruppo Uniamoci Lollove per raccontare proposte, idee, iniziative relative al turismo sostenibile sul territorio del piccolo borgo. Diventato ormai una delle mete più frequentate dai turisti che amano la Sardegna autentica. 

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