LOTTA ALLA MAFIA
Ciro Scarciello non è un eroe, e non ha alcuna intenzione di diventarlo. È soltanto un lavoratore, un uomo normale, un salumiere (molto noto nella Napoli popolare) che non ha voglia né di sprecare la sua vita né di sprecare il suo senso civico, l’idea stessa di una comunità e di una civiltà.
Così, con quella dose di coraggio che in Italia devono mostrare le persone normali (ricordate il caso di Giorgio Ambrosoli, ucciso proprio perché, da uomo normale, cercava di combattere l’illegalità?) di fronte all’avanzata della criminalità, alla sua superiorità in alcuni casi e in alcuni territori, alla sua spaventosa violenza, cerca almeno di reagire, di tenere la schiena dritta, di dare un buon esempio.
Scarciello ha denunciato, sia alle forze dell’ordine sia a giornali e tv, una cosa che nel suo quartiere, a Napoli, sanno tutti: la Duchesca è una zona off limits per lo Stato, fuori dal suo controllo, e interamente nelle mani dei clan della camorra. Talmente potenti da chiedere il pizzo perfino a quei poveracci dei venditori ambulanti, oltre che a tutti i commercianti del quartiere, come appunto l’ottimo Scarciello, titolare di un’antica salumeria.
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LOTTA AL RACKET E ALL’USURA
Alla Duchesca l’unica legge che si rispetta è quella della violenza e dell’omertà. Le sparatorie sono all’ordine del giorno, come nel Far west, e recentemente una bambina innocente ha rischiato di morire, dopo essere stata colpita da un proiettile vagante. Il racket è la principale industria sul territorio: funziona come un orologio, e attorno al suo giro d’affari si sprecano le vite di tanti giovani che invece di un lavoro normale scelgono la strada della Camorra S.p.A. Più agile, più sicura, più efficace dal punto di vista dei risultati.
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LOTTA ALLA CRIMINALITÁ
Scarciello ha provato ad alzare la voce, a denunciare ciò che, ripeto, tutti sanno. Risultato? È stato isolato, minacciato e attorno alle sue parole si è creato il vuoto e il gelo. Si è alzato il muro dell’omertosa complicità e della paura contagiosa per possibili ritorsioni. Alla fine, l’unica cosa concreta che Ciro ha potuto fare è la seguente: annunciare la chiusura del suo negozio. Ritirarsi, a mani basse in segno di resa, per evitare guai peggiori e per non mettere a repentaglio la sua vita.
Chi ha perso in questa battaglia sul fronte della legalità? Ciro Scarciello, sicuramente. I napoletani onesti, tutti. I cittadini che ancora credono nello Stato e nella sua protezione. Le famiglie di un quartiere destinato così a restare prigioniero della malavita. E chi ha vinto? Indovinate….
(Fonte video e immagine di copertina: Corriere della Sera)
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