Importante svolta nelle produzioni agricole di organismi geneticamente modificati: la Corte di Giustizia europea ha autorizzato un agricoltore friuliano a sviluppare la coltivazione di mais Ogm. Una sentenza che ribalta completamente la tendenza di diversi tribunali italiani che, spinti anche dalle pressioni di movimenti ambientalisti, hanno sempre contrastato le coltivazioni Ogm.
Giorgio Fidenato, agricoltore friuliano, si è visto così sequestrare i suoi terreni nelle località di Fanna e Vivaro con l’accusa di semine abusive. Non solo non ha potuto produrre come sperava, ma si è ritrovato anche improvvisamente senza terra. Da un tribunale all’altro, la storia di Fidenato sembrava destinata a scomparire nella nebbia della nostra giustizia civile, e invece su sollecitazione del tribunale di Pordenone è stata chiamata in causa la Corte di Giustizia europea. E qui Fidenato ha vinto la sua partita. I giudici europei hanno ordinato l’immediato dissequestro dei terreni e hanno di fatto dichiarato ammissibile la coltivazione di mais Ogm.
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“E’ una vittoria della nostra libertà di uomini e di agricoltori. Questi prodotti non solo non fanno danni, ma costano meno e non hanno bisogno di pericolosi pesticidi per essere coltivati. Dunque rappresentano un’innovazione nell’agricoltura e un vantaggio per l’ambiente” commenta Fidenato.
Adesso la sua battaglia si sposta in sede politica. Il governo italiano, nelle sue diverse versioni, è sempre stato molto freddo con le coltivazioni Ogm, e l’ultimo intervento riguarda una richiesta alla Commissione europea per chiarimenti sulla coltura di organismi geneticamente modificati autorizzata in alcuni paesi, come la Spagna, il Portogallo e la Polonia. Con la decisione della Corte di Giustizia europea si apre un varco per tutti coloro che vorranno seguire l’esempio di Fidenato. E al ministro Nunzia De Girolamo toccherà prendere una posizione.
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