Il mal di testa da farmaci è un classico circolo vizioso, che nasce dallo spreco e dall’abuso di medicinali. Si prendono pillole per curare il mal di testa, e persino illudendosi di prevenirlo, ma in realtà non si fa altro che peggiorare la situazione scatenando proprio la classica cefalea da medicinali.
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Chi colpisce
Il bacino di potenziali pazienti colpiti da questa patologia è enorme, se si considera che in Italia il 14,7 della popolazione, in età compresa tra i 25 e i 55 anni, soffre di emicrania (le donne sono colpite tre volte più degli uomini). All’interno di questo universo, si calcola che circa 500 mila persone siano colpite dal mal di testa per abuso di farmaci.
Cause
Tra le cause più comuni del mal di testa da medicinali ci sono:
- Un uso eccessivo e continuativo di medicinali (analgesici come antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, barbiturici, triptani e oppiodi). Secondo una classificazione internazionale l’overuse di questi farmaci scatta quando si prendono più di 15 antidolorifici al mese per tre mesi consecutivi.
- Automedicazione: quando il paziente assume farmaci contro il mal di testa senza consultare il medico.
- L’assunzione dei farmaci per il mal di testa in chiave preventiva, quando si prende il medicinale nel timore che si possa verificare un episodio di cefalea.
- Disturbi del sonno: è una condizione nella quale si finisce spesso per assumere, in dosi eccessive, medicinali contro il mal di testa.
- I medicinali che più sviluppano questo disturbo sono il sumatriptan, l’almotripatan e lo zolmitriptan).
Fattori di rischio
I fattori di rischio più significativi sono:
- Il sesso femminile
- L’assunzione di psicofarmaci
- La presenza di disturbi muscolo-scheletrici cronici
- I disturbi dell’umore, come ansia e depressione
Sintomi
I sintomi del mal di testa da farmaci sono evidenti.
- Mal di testa quotidiano: il dolore è continuo o quasi continuo e può variare da lieve a grave. È tipicamente presente per almeno 15 giorni al mese, come specificato dalle linee guida.
- Di solito il mal di testa da farmaci colpisce la mattina, appena svegli. E si accompagna a una condizione di irritabilità.
- Ritorno del dolore dopo l’interruzione del farmaco: dopo aver assunto il farmaco, il dolore si allevia, ma ritorna quando l’effetto del farmaco svanisce, creando un ciclo continuo di somministrazione.
- Mal di testa che peggiora con il tempo: spesso, il mal di testa da medicinali peggiora se il trattamento non viene interrotto, portando a una cefalea cronica.
- Altri sintomi: possono includere nausea, vertigini, sensibilità alla luce e ai suoni, e sensazione di tensione muscolare. Questi sintomi sono tipici delle cefalee di tipo tensivo o emicranico.
Rimedi
Di solito il mal di testa da abuso di farmaci si cura sospendendo immediatamente l’assunzione dei medicinali e cercando gestire, con l’aiuto del medico patologie esistenti che possono scatenare il fenomeno, come l’ansia e la depressione.
Cure e trattamenti
Nei casi più gravi il paziente viene ricoverato in un reparto specializzato per curare il mal di testa da abuso di farmaci, dove sarà sottoposto a un percorso di disintossicazione. In alternativa, ma solo se il paziente mostra molta volontà ed esiste un minimo di supporto familiare, la terapia può essere svolta a casa. Si tratta di protocolli individuali che di solito prevedono l’uso di cortisonici, ansiolitici, diuretici osmotici ed antiemetici che servono a superare la nausea.
Altri trattamenti utili sono le tecniche di rilassamento e la psicoterapia: possono aiutare i pazienti a gestire l’ansia e lo stress, che spesso contribuiscono al mal di testa. Tecniche di rilassamento, come lo yoga e la meditazione, aiutano a ridurre la tensione muscolare e migliorare il sonno. In chiave preventiva, ai possono assumere farmaci anticonvulsivanti, antidepressivi triciclici, beta-bloccanti, o farmaci a base di botulino per ridurre la frequenza degli attacchi di mal di testa. Ma sempre e solo sulla base delle indicazioni del medico.
Biofeedback
Si presenta come un trattamento breve ed efficace che porta risultati positivi nell’80 per cento dei casi: grazie all’uso di un sensore, posizionato sulla testa con una fascetta elettrica, il paziente impara a modificare autonomamente la contrazione e il rilassamento dei muscoli lisci che costituiscono le pareti dei vasi sanguigni. In questo modo si riduce in modo significativo la frequenza, l’intensità e la durata dell’emicrania.
Centri per disintossicarsi dall’abuso di farmaci in Italia
La cefalea da abuso di farmaci per il mal di testa, trattata in apposite strutture ospedaliere, è totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. I centri più attrezzati sono:
- Ospedale San Raffaele di Milano
- Istituto Auxologico di Milano
- Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano
- Città della Salute e della Scienza a Torino
- Ospedale San Lorenzo a Borgo Valsugana, in provincia di Trento
- Villa Margherita ad Arcugnano, in provincia di Vicenza
- Ospedale di Cattinara a Trieste
- Istituto Sacro Cuore-Don Calabria a Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona
- Azienda ospedaliera dell’Università degli studi di Padova
- Policlinico di Modena
- Irccs Mondino a Pavia
- Azienda Ospedaliera Carlo Poma a Mantova
- Ospedale Santa Maria Misericordia di Perugia
- Policlinico della Santissima Annunziata di Chieti
- Università La Sapienza a Roma
- Policlinico Tor Vergata a Roma
- Policlinico Giaccone a Palermo
Anticorpi monoclonali per il mal di testa
I farmaci che si stanno dimostrando più efficaci contro il mal di testa sono i monoclonali di nuova generazione. Le statistiche dicono che proseguendo la terapia per almeno 12 mesi, la percentuale dei pazienti che rispondono positivamente alle cure passa dal 65 al 92 per cento. I monoclonali si somministrano, su indicazione del medico, per via sottocutanea una volta al mese.
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