Delfini: una “malattia di acqua dolce” li ammazza. Il climate change ne è responsabile

Una dermatite ulcerosa minaccia la sopravvivenza dei dolfini nelle coste degli Stati Uniti e dell'Australia. La chiamano "malattia di acqua dolce", perché è causata dalla diminuzione della salinità dei mari grazie al global warming. Per la prima volta fu osservata nel 2005, ed è molto dolorosa

malattia di acqua dolce delfini

Una malattia della pelle dei delfini, simile a una dermatite ulcerosa, che provoca lesioni cutanee dolorosissime. Una patologia “di origine ambientale” dovuta all’’acqua sempre più calda e sempre più dolce per via dei cambiamenti climatici.

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MALATTIA DI ACQUA DOLCE DELFINI

I delfini, dunque, sembrano morire lentamente e dolorosamente a causa di lesioni cutanee  simili a gravi ustioni provocate dall’esposizione all’acqua dolce, che ha modificato la sua salinità nel tempo a causa del global warming. Il riscaldamento globale ha infatti un impatto devastante sui mari: per via dello scioglimento dei ghiacciai e dei ghiacci perenni, un’enorme quantità di acqua dolce finisce per riversarsi negli oceani, modificandone le correnti ma anche il grado di salinità. Stessa cosa accade con un livello spropositato di piogge e precipitazioni come quello al quale stiamo assistendo negli ultimi anni.

I ricercatori che si stanno occupando negli USA e in Australia dei primi studi su tale patologia l’hanno definita una “malattia della pelle d’acqua dolce”, attenzionata per la prima volta nelle popolazioni di delfini costieri negli stessi Stati Uniti, in Sud America e in Australia. Proprio lì un gruppo di biologi marini hanno studiato le morti di alcuni cetacei nei laghi Gippsland nei pressi di Victoria nel 2007, e nel fiume Swan-Canning a Perth nel 2009, che erano seguite a periodi di forti precipitazioni, trasformando habitat marini in acqua dolce e causando stress fisiologico potenzialmente letale. In realtà, i delfini possono sopravvivere in acqua dolce per brevi periodi, ma l’esposizione improvvisa e prolungata , come quando un animale rimane intrappolato come quando la salinità del loro habitat è influenzata da forti precipitazioni , causa loro una forma di dermatite molto forte, che progredisce in ulcere e lesioni con la gravità di un’ustione di terzo grado.

malattia di acqua dolce delfini
Immagine tratta da The Guardian // Photocredits: Simon Allen, University of Western Australia.

In molti casi osservati, la dermatite ha portato a successive infezioni batteriche, fungine e algali, contribuendo alla morte degli animali, che vengono colpiti fino al 70 per cento della superficie della loro pelle.

«La loro pelle è sensibile quanto la nostra, e forse ancora di più, per questo tale patologia sarebbe incredibilmente dolorosa» ha affermato Nahiid Stephens, patologo veterinario della Murdoch University di Perth,  e co-autore del documento pubblicato sulla rivista Scientific Reports che porta all’attenzione del mondo scientifico tale malattia per la prima volta.

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MALATTIA MORTALE DEI DELFINI

Queste ulcere, andando a ritroso grazie alle ricerche degli studiosi, sono state documentate per la prima volta in un gruppo di delfini tursiopi rimasti intrappolati in un lago salmastro in Louisiana dopo l’uragano Katrina nel 2005. Da allora, prosegue Stephens:«I decessi sono aumentati in linea con l’aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi».

La sensibilità dei delfini alla salinità dell’ambiente dove vivono deve essere ulteriormente studiata , ma Stephens e i coautori  dello studio sono chiari sul legame tra l’aumento delle segnalazioni di delfini morti dal 2005 e la crisi climatica che ha portato più inondazioni, siccità ed eventi meteorologici gravi come tempeste e cicloni.

«Possiamo solo dire che c’è uno schema, una tendenza, ma sta raccogliendo sempre più forza», conclude Stephens. al largo delle coste dell’Australia occidentale le temperature all’inizio del 2021 dovrebbero salire al livello più alto in un decennio, e per questo, sebbene tale patologia non minacci l’intera specie, ha il potenziale per decimare le popolazioni di delfini residenti negli habitat costieri o degli estuari, e con esse la salute di tali ecosistemi.

(Immagine in evidenza  tratta da The Guardian // Photocredits: Simon Allen, University of Western Australia)

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