Anche il vento ha la sua incidenza sulla nostra salute. In medicina si parla di anemopatie per indicare i vari malesseri che possono essere collegati alle raffiche di vento: mal di testa, nervosismo, ipertensione, problemi cutanei, stress. Inoltre, il veto può essere il veicolo della proliferazione delle malattie bronchiali, per gli agenti patogeni che mette in circolazione: polline, spore fungine, e particelle inquinanti, che possono essere inalate dalle persone e agire come irritanti per le vie respiratorie, scatenando risposte infiammatorie nei polmoni. Da qui il rischio di sviluppare malattie bronchiali come l’asma e la bronchite cronica. Ma non tutti i venti sono uguali, ai fini dell’influenza che hanno sulla nostra salute, e anzi ogni vento è portatore di rischi specifici.
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La Bora
Trattandosi di un vento gelido e violento, con raffiche che possono raggiungere anche i 130 chilometri all’ora, quando è secco può aumentare la concentrazione di globuli rossi e piastrine nel sangue. E così far salire il pericolo di ictus, trombosi ed emboli polmonari. Quando invece la Bora è umida, specie per i soggetti predisposti, aumentano le possibilità dei dolori reumatici e di fenomeni depressivi. La Bora umida peggiora l’umore alterando il livello della serotonina, abituale portatrice del buonumore.
Il Maestrale
Vento umido e freddo, porta a un abituale calo di pressione e spesso scatena il mal di testa. Ma anche tachicardia e dispnea: di solito, è un vento che si accompagna al maltempo, e questo lo rende ancora più insidioso.
Il Libeccio
Anche il Libeccio è un vento umido, ma provenendo dal Mediterraneo sud-occidentale è piuttosto caldo. Le sue raffiche fanno diminuire la pressione arteriosa, e le persone ipotese avvertono una maggiore debolezza, fino alla difficoltà di concentrarsi e a possibili svenimenti.
Lo Scirocco
In questo caso si parla persino di “sindrome dello Scirocco”, per indicare il malessere che può nascere da questo vento caldo. La tiroide, in particolare, con lo scirocco finisce sotto pressione, e le sue raffiche portano ansia, emicrania e insonnia.
La Tramontana
Questa brezza, fredda e secca, può danneggiare la pelle, in quanto asciuga l’aria e inaridisce la cute. Da qui il prurito e le irritazioni: non a caso la dermatite atopica diventa più frequente nei mesi freddi e con il clima secco. Altri disturbi legati alla Tramontana si riferiscono alle vie respiratorie, in particolare le vie nasali, in seguito all’irritazione delle mucose. La Tramontana, infine, è il vento dell’influenza.
Il Fohn
Vento caldo e secco, può modificare gli equilibri ormonali con un aumento dell’aggressività e una difficoltà di concentrazione. Inoltre è un vento che favorisce la concentrazione di polveri inquinanti e provoca così un aumento dei sintomi respiratori.
Come proteggersi dalle malattie del vento
La prevenzione per le malattie causate dal vento riguarda l’alimentazione e anche in generale gli stili di vita. Le cose più importanti da fare sono:
- Coprirsi bene durante le giornate ventose
- Nutrirsi senza dare un eccessivo carico all’apparato digerente
- Idratarsi
- Fare attività fisica
- Evitare i lavaggi con detergenti troppo aggressivi e, nelle giornate ventose, utilizzare prodotti emollienti contro la secchezza cutanea.
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Foto apertura di Nita via Pexels
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