Perché mangiare il pesce fa bene

A tavola deve esserci almeno 2-3 volte alla settimana. Sali minerali, vitamine, proteine, Omega 3: nel pesce non manca nulla. E i suoi benefici passano di generazione in generazione

proprietà e benefici del pesce per la salute

Perché il pesce fa tanto bene? E per quale motivo non mangiarlo, o mangiarne poco, è uno spreco enorme per la nostra salute? E ancora: c’è un motivo fondamentale per il quale il pesce non può assolutamente mancare nell’alimentazione dei bambini? Cuore, ossa, cervello, vista, muscoli: tutto si rafforza. Tutto, grazie al pesce, diventa oggetto di una forma molto significativa di prevenzione. Tutto è meno esposto ai rischi anche di gravi malattie, e in generale dell’invecchiamento del nostro corpo, con i relativi problemi di rischi e patologie. Ecco perché il pesce fa davvero miracoli. D’altra parte, questa pioggia di benefici, è legata a ciò di essenziale che contiene il pesce (chiaramente dosi e qualità cambiano sulla base dei diversi tipi di pesce). Vitamine: innanzitutto A, B e DSali minerali: iodio, ferro, selenio e zinco. Acidi grassi: Omega 3 EPA e DHA, ovvero grassi “buoni” in quanto non solo non fanno male ma rappresentano straordinari elisir di lunga vita. Proteine e anche zinco.

Valori nutrizionali

Partendo da 100 grammi di prodotto, ecco le proprietà nutrizionali dei pesci più consumati:

  • Il merluzzo ha 71 calorie, 17 grammi di proteine e 0,3 grammi di grassi
  • Il salmone ha 185 calorie, 18,4 grammi di proteine e 12 grammi di grassi
  • L’orata ha 121 calorie, 20,7 grammi di proteine e 3,8 grammi di grassi
  • Le alici hanno 96 calorie, 16,8 grammi di proteine e 2,6 grammi di grassi
  • La trota ha 86 calorie, 14,7 grammi di proteine, 3 grammi di grassi

Benefici

L’assoluta certezza dei benefici e del benessere legato al consumo del pesce ha spostato la ricerca scientifica su questo versante verso un’altra frontiera, molto interessante. Ovvero: una volta chiarita la portata dei benefici del pesce, e vista la loro potenza, si può pensare che vengano trasmessi di generazione in generazione fino a entrare nei nostri codici genetici? Anche in questo caso, a favore del pesce, abbiamo una risposta positiva da parte della scienza: i vantaggi del pesce durano talmente tanto nel tempo che si trasmettono, poi, di generazione in generazione. E modificano, in senso positivo, il nostro Dna. Un motivo in più per mangiare pesce già da piccoli, abituare i bambini a un’alimentazione dove ci sia spesso il pesce, aiutarli a vincere qualche capriccio, con leggerezza, ma anche con determinazione. E un motivo in più per conoscere bene, per esempio, la forza degli Omega 3 e quale pesce acquistare e consumare nelle diverse circostanze.

Come scegliere il pesce

Quando si compra il pesce, è bene preferire quello azzurro e quello che vive in acque fredde, come le trote e i salmoni. Questi, infatti, sono quelli che contengono una maggiore concentrazione di Omega 3. Quelli più magri (ad esempio: sogliola, orata, merluzzo, palombo e cernia) contengono una quantità di grassi inferiore al 3%; poi ci sono quelli semigrassi (come il pesce spada, il tonno, la trota, il dentice e la sardina), che contengono una quantità di grassi che si aggira attorno al 5-7%; e infine i pesci grassi (come il salmone, lo sgombro o l’anguilla). Quelli più grassi non si devono sempre evitare, perché sono un’ottima fonte di vitamina D, che permette la mineralizzazione delle ossa e stimola l’attività del sistema immunitario.

mangiare pesce fa bene 2

Quali sono i pesci che fanno bene alla salute

Spesso è difficile far mangiare il pesce ai bambini. I principali ostacoli sono: l’odore e le lische. Per incoraggiarne un maggior consumo, si può iniziare a cucinare quelli senza spine, privi di un odore o di un sapore troppo intenso. Vanno bene il pesce spada o il tonno appena scottati sulla piastra. Tutti i pesci, in generale, fanno molto bene alla nostra salute grazie al loro apporto di sostanze naturali così completo. Però ci sono alcuni pesci che sono particolarmente consigliati per i loro benefici grazie a due fattori: hanno un livello di lipidi bassissimo (inferiore all’1 per cento) e sono molto forniti di Omega 3 , fosforo, iodio, e ferro. La classifica dei magnifici sei è questa: merluzzo, nasello, orata, sogliola, alici e sardine. Di questi pesce potete mangiarne la quantità che volete.

Quale pesce fa bene al cervello?

Tra i pesci che fanno più bene al cervello c’è sicuramente il salmone per il suo alto contenuto di Omega 3. Per la memoria, in particolare, sono preziosi i pesci ad alto contenuto di fosforo, come la spigola e l’orata.  Anche i gamberi hanno molto fosforo. Tra l’altro il fosforo, con il calcio, rafforza anche denti e ossa.

Il pesce aiuta a dimagrire?

Non esiste cura dimagrante che non preveda, al suo interno, una buona dose di consumo di pesce. Anche tutti i giorni. Il pesce più adatto per dimagrire è quello grasso: salmone, sgombro, aringhe, sardine. L’effetto sull’organismo di questi pesci è duplice: da un lato riducono i grassi saturi e bruciano calorie, dall’altro lato danno rapidamente un senso di sazietà e diminuiscono appetito e voglia di cibo. Durante le diete, infine, i pesci sono ideali per menù leggeri, come la sogliola in bianco. Da accompagnare soltanto con un filo di olio e una spruzzata di limone.

Quanto pesce dobbiamo mangiare?

Il pesce ha un ulteriore vantaggio importante rispetto ad altri cibi: ne possiamo mangiare in abbondanza. Secondo le Linee guida nazionali per una sana alimentazione il consumo ideale è di tre porzioni alla settimana, e ogni porzione deve essere di circa 150 grammi. Un branzino o una piccola orata, o anche tre gamberoni, per avere un’idea di questa misura.Preferite sempre pesci di piccola taglia che hanno avuto meno tempo per accumulare mercurio nel loro corpo. Ricordiamo che tra i pesci più magri ci sono le sogliole, mentre il merluzzo presenta bassi quantitativi di grassi ma è ricco di iodio.

Quando il pesce congelato fa bene

Anche il pesce congelato può essere un prodotto molto salutare. Purché la sua sostenibilità sia certificata, la tracciabilità sia nota al consumatore, e i valori nutrizionali siano corretti. Tutto ciò in un pesce che non deve avere coloranti e aromi aggiunti, esalatori di sapidità, emulsionati e stabilizzatori.

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