Maramao, in Piemonte la startup agricola sociale che recupera i terreni incolti e li trasforma in orti solidali

Un progetto virtuoso che rende produttivi i terreni abbandonati e offre lavoro a 12 ragazzi di età compresa fra i 17 e i 30 anni provenienti da vari paesi dell’Africa centrale. Fanno parte del gruppo di lavoro anche due italiani che, insieme ai colleghi, si dedicano alla coltivazione degli orti.

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MARAMAO IMPRESA AGRICOLA SOCIALE

Maramao per molti è il titolo di una canzone. Ma non solo: salendo lo stivale, in Piemonte, c’è una cooperativa che ha dato vita a un progetto chiamato proprio “Maramao”. Un’iniziativa che riunisce e a aiuta tanti “diversi”: profughi, richiedenti asilo e gente in fuga dalla propria terra. Tecnicamente è una startup impresa agricola sociale che coinvolge i migranti, nata nel 2014 quando una Onlus, la cooperativa “CrescereInsieme” ha partorito l’idea e ha iniziato a cercare i mezzi e i contatti per realizzarla.

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MARAMAO STARTUP AGRICOLA PIEMONTE

Un passo importante è stato il coinvolgimento dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), da parte della cooperativa. Grazie a esso, gli enti locali possono accedere al Fondo nazionale per le politiche d’asilo. Inoltre, sempre “CrescereInsieme” ha coinvolto i bioagronomi dell’Aiab e individuato una serie di proprietari che hanno offerto in comodato d’uso gratuito, o quasi, i propri terreni. Infine, lo Sprar ha segnalato dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale, ospiti nei centri in provincia di Alessandria. Quindi, gli immigrati hanno potuto trasformare i terreni incolti in veri e propri orti. Un modello sociale capace di trasformare l’accoglienza in un’occasione per fare impresa generando non solo lavoro ma nuove opportunità per il territorio e per le nuove comunità.

Oggi il terreno dell’impresa agricola sociale si estende per 15 ettari, sui quali lavorano dodici ragazzi di età compresa fra i 17 e i 30 anni provenienti da vari paesi da vari paesi dell’Africa centrale. Inoltre, nel gruppo di lavoro sono presenti due italiani che insieme ai colleghi producono: ortaggi, cerali, uva e nocciolo. Oltre alla frutta e alla verdura, vengono realizzate anche conserve, pane e vino. Tutto ciò ha messo su un circolo virtuoso che assicura, al tempo stesso, produzione e integrazione.

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MARAMAO INTEGRAZIONE IMMIGRATI

Grazie a “Maramao”, i migranti hanno fatto amicizia con gente del posto, che hanno potuto constatare i risultati del grande lavoro dei giovani. Il progetto è partito soltanto da un anno ma già sono state coperte le spese, grazie a un fatturato di 50mila euro. Una cifra che, secondo le stime, triplicherà nei prossimi tre anni.
“Maramao” ha messo tutti d’accordo, dagli amministratori locali agli ambientalisti perché ha consentito di destinare i terreni dismessi a un’attiva agricola e solidale al tempo stesso.

 Una vera e propria sfida, lanciata a quanti non credevano in questo tipo di iniziativa e guardavano con diffidenza alle persone di colore a cui erano stati affidati i lavori.

(Le immagini e il video sono tratti dalla pagina Facebook dell’associazione Maramao)

Il progetto è in concorso per l’edizione 2018 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2018:

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