Maranzana: il borgo abitato dai pupazzi

Un’idea artistica per fermare lo spopolamento e creare un’attrazione turistica. Che consente di scoprire luoghi meravigliosi, protetti anche dall’Unesco

Il borgo dei pupazzi 2

Pupazzi. Fatti con molta cura, come opere d’arte da conservare in un museo. E invece sono i nuovi abitanti che popolano, accanto ai veri residenti, il piccolo borgo di Maranzana, in provincia di Asti in Piemonte.

MARANZANA BORGO ABITATO DAI PUPAZZI

Girando tra le stradine di questo scrigno piazzato tra la provincia di Asti e quella di Alessandria, nel monferrino, si incrociano decine di pupazzi che abitano il borgo, insieme agli ultimi 300 residenti, i superstiti di un lungo periodo di spopolamento. L’idea è stata realizzata da due donne: l’ex sindaca Marilena Ciravegna, e all’artista-artigiana Rosy Boccaccio, che cuce i pupazzi nel suo laboratorio in pieno centro di Maranzana, il borgo dei babaci. Con questa parola, i babaci infatti, si intendono i pupazzi in dialetto monferrino. L’idea ovviamente non è stata estemporanea e casuale, ma è servita a fermare lo spopolamento di Maranzana ed a provare a rilanciare il borgo attraverso una nuova identità. Finalizzata al turismo e all’enogastronomia, le principali risorse del luogo. Diventando il “borgo dei pupazzi”, Maranzana si è trasformata in una località molto frequentata dai turisti che non hanno avuto difficoltà a scoprire le bellezze del circondario, finora sprecate. Dai sentieri del Monferrato, che si possono girare a piedi o anche attraversando delle attrezzate piste ciclabili, alle antiche, moderne e antiche. Compresi gli infernot, le antiche cantine del Monferrato, scavate nella pietra e diventate patrimonio dell’Unesco. E ancora: i castelli medievali, alcuni dei quali sono anche attrezzati come resort, e le cittadine sparse nell’intera zona dell’astigiano e dell’alessandrino.

Il borgo dei pupazzi 1

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BORGHI ABITATI DA PUPAZZI

Grazie al volano e alla curiosità collegata ai pupazzi, Maranzana è diventata un borgo molto frequentato dai turisti, che arrivano anche dall’estero. Si sono aperti bed and breakfast, ristoranti, piccole enoteche, ed è spuntato anche un mercato immobiliare, termometro della rinascita, con 34 compravendite di case. Quanto ai pupazzi, la scelta dei personaggi è stata molto semplice e ha seguito il filo della tradizione. Così, tra le stradine di Maranzana compaiono, in versione babaci, Paulina del Cappon, la più famosa contadina della campagna di Maranzana, ed Emanuele, il cuoco che inventò in questa zona il servizio dei pranzi a domicilio. Il successo di Maranzana ha fatto scuola, e altri borghi hanno utilizzato la formula dei pupazzi per creare un’attrazione specifica e per segnalare la loro esistenza, con tutto il patrimonio di contorno. Così si vedono pupazzi tra gli abitanti di Bormida, in provincia di Savona; o anche a Poggio Sannita, un paesino molisano ai confini dell’Abruzzo. La formula è la stessa di Maranzana: pupazzi in stoffa, che rievocano figure storiche del borgo. E ne rilanciano la storia e la tradizione proiettandole verso il futuro.

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Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook “Il Paese dei Babaci”

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