Maricap: la cooperativa che pesca e non inquina

Zero antibiotici. Niente mangime sprecato in mare. Emissioni di CO2 eliminate. E un’enorme pesca di orate e spigole. Freschissime

Maricap capraia

Acquacoltura, con tanto di allevamenti, nel rispetto dell’ambiente e all’interno dell’area super protetta del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. I soci della cooperativa Maricap (Maricoltura e Ricerca) hanno fatto un piccolo miracolo, a Capraia, un’isola dall’ecosistema molto fragile e delicato. E hanno dimostrato che anche qui è possibile una pesca sostenibile. Non di facciata.

MARICAP: PESCA SENZA ANTIBIOTICI E SENZA SPRECHI

Il modello di attività di Maricap, guidata da Stefano Dini e Fabio Giorgi, prevede una serie di interventi tutti indirizzati all’acquacoltura sostenibile. Gli antibiotici sono vietati. Le emissioni di CO2 ridotte a zero. Il mangime che viene distribuito dalle barche non si spreca e. E si evita al sua dispersione in acqua.

Risultato: la cooperativa Maricap fattura ogni anno circa tre milioni di euro attraverso la vendita di spigole e orate freschissime.  Allevate in gabbie naturali, molto sicure a una profondità fino a quaranta metri.

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MARICAP RICONOSCIUTA DALL’UNIONE EUROPEA

Grazie alla sua attività, Maricap è stata riconosciuta dall’Unione europea come un’azienda modello nel settore della pesca sostenibile. Ma la maggiore soddisfazione dei soci della cooperativa è un’altra: avere dato lavoro a tanti giovani dell’isola di Capraia.

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