La maternità (e paternità) modifica il cervello

Le donne sono più empatiche e sensibili per cogliere i segnali che arrivano dal bambino. Gli uomini diventano più efficaci rispetto al ruolo di genitori. E in entrambi diminuisce il testosterone

pexels pixabay 51953 scaled

La natura plasma il corpo dell’uomo e della donna per adattarlo alle nuove condizioni. Avviene anche in occasione della maternità, quando le mamme vedono cambiamenti strutturali del cervello che le rendono più attrezzate alla nuova stagione della vita.

In particolare, diversi studi neurologici dimostrano che nelle neomamme, durante la gravidanza e fino a dopo il parto, aumenta la connettività delle aree del cervello collegate all’empatia, alla capacità di costruire relazioni umane, alla memoria. Sono più attive l’amigdala, legata alle emozioni, e la corteccia prefrontale, determinante per la regolazione emotiva. La donna si attrezza così a essere più preparata per affrontare la prima, delicatissima fase della maternità, quando il bebè piange spesso e ha un forte bisogno del calore della madre e delle sue cure. Una mamma, con queste modifiche del cervello, tende a essere più sensibile a tutti i segnali che possono arrivare da un neonato.

I cambiamenti nel cervello della donna, in occasione della maternità, sono stati confermati negli anni da diverse ricerche scientifiche. La novità più recente riguarda i padri: anche loro sarebbe investiti da alcune modifiche, come dimostra, per esempio, uno studio di un gruppo di ricercatori del Carlos III Health Institute di Madrid pubblicato su Cerebral Cortex. Gli uomini, ecco la novità, in occasione della paternità vedono una riduzione della materia grigia, specie quella che forma la materia cerebrale, che può arrivare fino al 2 per cento del totale della superficie. E questo permette al cervello di elaborare le informazioni in modo più efficace, quanto basta per sviluppare una tendenza al ruolo e alle responsabilità di un padre, consentendogli una migliore condizione di base per connettersi al figlio.

Madri e padri condividono, infine, due aspetti delle modifiche dei loro cervelli in occasione dell’arrivo di un figlio. La prima: i cambiamenti ormonali, con il calo del testosterone. Gli scienziati li motivano con la necessità naturale delle madri e dei padri di mantenere alta l’attenzione verso la famiglia, senza essere troppo attirati da evasioni e pulsioni, anche di natura sessuale. Il secondo aspetto riguarda la durata delle modifiche del cervello: è comunque un fenomeno transitorio, destinato a ridursi nel tempo, quando donne e uomini potranno tornare alla loro normalità.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto