Mattia Gaetano: una vita in campagna all’insegna della sostenibilità. Lontano dalla tecnologia

Da Modena a un piccolo paesino nell'hinterland di Madrid, per amore. Sempre all'insegna del minimo impatto ambientale, tra galline, polli e 80 metri quadri di orto, con l'autoproduzione riesce a non acquistare quasi nulla nei supermercati. E ha scelto di non avere social, né televisione. Credendo nella rivoluzione dei piccoli paesi

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La storia di Mattia sembra una storia come tante: un ragazzo, giovane, appassionato di natura e campagna, al punto di farne una scelta di vita. Eppure, ha qualcosa di rivoluzionario, nella sua semplicità. Perché, nel 2020, scegliere una vita senza tecnologia, con il minimo impatto ambientale, dedicandosi all’orto e ai suoi animali da cortile, sembra immediatamente stridere.

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STILE DI VITA SOSTENIBILE

Eppure, quando raggiungiamo Mattia telefonicamente, ci racconta che non cambierebbe mai il suo stile di vita, faticosamente conquistato in anni di impegno, perché, giura, la tranquillità e la felicità che è riuscito a raggiungere non ha prezzo. Quelli che paiono sacrifici, per lui sono passaggi necessari. Che, a suo dire, servirebbero a salvare il pianeta: una vita più lenta, meno impattante, dove il contatto umano e interpersonale sia ancora al primo posto. E, soprattutto, una dimensione più raccolta dei luoghi, lontani dalla confusione, il disordine e le giungle urbane che sono diventate le grandi città. E, in fondo, è questo che si dovrebbe cogliere della storia biografica di Mattia, l’inclinazione a una vita più autentica, e meno impattante.

Mattia Gaetano, modenese del 1985, oggi vive a Batres, piccolo comune di 1432 abitanti, appartenente al parco nazionale della Sierra de Guadarrama nei pressi del fiume omonimo, e ci racconta una vita diversa, fatta di alberi da frutto, galline, capponi e 80 metri quadrati di orto che gli forniscono frutta, verdura e carne per tutto l’anno. Ciò che non può coltivare,per motivi di tempo, o di spazio, lo acquista da produttori vicini, o dai parenti in Italia, preferendo non incentivare gli acquisti nei grandi magazzini, altamente eco-impattanti. Si muove a piedi il più possibile, ed è molto attento alla produzione di rifiuti, scegliendo sempre contenitori lavabili e riutilizzabili. Tenendosi ben distante dalla tecnologia e dai social, che utilizza soltanto per lavoro, e anche dalla televisione. La sua giornata si divide tra il lavoro, un figlio, l’orto e gli animali da cortile. Il tempo che resta, Mattia lo dedica alla natura e alla paternità. 

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VITA SOSTENIBILE IN UN PICCOLO PAESE

La scelta di Mattia non è nata per caso, e non è un capriccio new-age. Sin da adolescente, a Modena, preferisce l’orto e la campagna alla discoteca, come fosse un bisogno: mentre i suoi coetanei vanno a divertirsi, lui indossa abiti da lavoro e si dedica alla cura di piante e alberi. Così come non è un caso la scelta del suo lavoro: tecnico ambientale, la figura che si occupa della valutazione dei rischi ambientali di un’attività e del suo impatto sull’ambiente. Fino a quando decide di voltare pagina, unendo la sua grande passione per l’ambiente al volontariato, che a Modena porta avanti impegnandosi in vari progetti con ragazzi e ragazze disabili. Un modulo compilato, qualche scartoffia burocratica, e via, approdando a Palencia grazie a un progetto di volontariato europeo di sviluppo rurale. Lì si dedica a varie mansioni, dal bibliotecario all’agricoltore, imparando sempre di più ad apprezzare una vita a misura d’uomo. L’emigrazione, si sa, va dai piccoli paesi alle grandi città, con il rischio che piccoli paesi e villaggi rimangano spopolati. La gente che vi resta sono persone anziane o comunque con meno opportunità, e quindi, come ci confida, ciò che gli sarebbe piaciuto fare, in questi dieci mesi di servizio di volontariato, era andare ad aiutare la gente in un contesto piccolo.

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L’amore, poi, fa il resto. Una bella storia d’amore con una ragazza spagnola da cui nasce un figlio, e la vita a Madrid per lavoro. Una città caotica, grande, disordinata, molto lontana dall’idea di cittadina e vita che Mattia desidera, sognando sempre di spostarsi, per lasciare a suo figlio un insegnamento importante. Come, per esempio, a non inquinare e a non gettare le cartacce per terra. Cosa che fa ancora oggi, dedicandosi con amore a insegnargli la sostenibilità, preferendo, ad esempio, evitare la televisione o gli spostamenti in auto.
Pur se con qualche contraddizione: tagliare del tutto con internet e i social per Mattia, che adesso è titolare di un’agenzia di affitti di appartamenti turistici, non è possibile. Ma ha fermamente deciso, nel suo privato, di non vivere il virtuale, scegliendo di dedicarsi al contatto materiale con le persone, a una vita autentica. Apparentemente meno affascinante, di sicuro, ma che, come ci assicura, gli garantisce tranquillità e felicità.

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