Dagli smartphone nascono medaglie. E non è l’ennesima citazione parafrasata di De Andrè, ma la realtà: nel 2020, infatti, le medaglie dei partecipanti alle Olimpiadi di Tokyo saranno fatte interamente di metalli riciclati, derivanti dal recupero dei rifiuti elettrici, i cosiddetti RAEE, che da sempre costituiscono un problema quanto alla loro raccolta e al loro smaltimento.
MEDAGLIE FATTE CON RIFIUTI
Le 5 mila medaglie previste per adornare il collo dei vincitori, infatti, sono state realizzate a partire da ben 6 milioni di smartphone riciclati e recuperati, con uno sforzo congiunto del governo giapponese, duemila negozi di elettronica del paese del Sol Levante, il contributo del più grande provider di servizi telefonici e di telefonini, la locale Ntt Docomo, le scuole e l’intera cittadinanza.
Ben 1300 gli istituti scolastici coinvolti, in uno dei progetti di recupero dei dispositivi elettronici più grande e complesso mai realizzati: la portata di tale iniziativa, a livello numerico, è enorme.
Da quando tale iniziativa è stata lanciata, circa due anni fa, fino a marzo scorso, la raccolta di vecchie macchine fotografiche, smartphone, laptop e altri dispositivi ha raggiunto la cifra record di quasi 80mila tonnellate di scarti, richiedendo attenzione e impegno su più livelli, dai singoli cittadini alle istituzioni.
Un progetto fondamentale per accendere i riflettori sulla necessità di ridurre la produzione di rifiuti ed estendere in ambiti poco battuti l’economia circolare.
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MEDAGLIE FATTE CON GLI SMARTPHONE
Nelle fasi successive alla raccolta, tutti i dispositivi sono stati demoliti e fusi per ottenere utilizzare per creare 32 chilogrammi d’oro, 3500 di argento e 2200 di bronzo, anche se ci sono numerosi portali stranieri che stimano al rialzo tali cifre.
Una volta ottenuti i materiali, di cui sono interamente costruite le onorificenze, la loro progettazione è stata affidata, tramite un concorso, al designer Junichi Kawashini, che ha sbaragliato la concorrenza degli altri 399 progettisti. Moderne, leggere e innovative, nelle intenzioni dell’artista creatore, le medaglie vogliono simboleggiare l’energia degli atleti e delle atlete, ma anche e soprattutto il grande valore dell’amicizia e della competizione sana e leale.
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MEDAGLIE METALLO DI RICICLO
Non è la prima volta, comunque, che l’economia circolare sbarca ai giochi olimpici: medaglie fatte con materiali riciclati sono state usate, in modo molto parziale, anche alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Vancouver nel 2000, nonché alle Olimpiadi di Rio, nel 2016, dove rappresentavano il 30% del totale delle medaglie delle competizioni.
Fondamentale il cambio di paradigma nel considerare i rifiuti come risorse, e ben venga ogni singola iniziativa in questa direzione: verso il no-waste, la produzione minima di rifiuti, serve una netta accelerata, uno scatto. Olimpico.
(Immagine in evidenza tratta da Sport365.fr)
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