Una versione “live”, collettiva e tematica del celebre gioco da tavola Memory, quello in cui si devono collegare due coppie di carte girate sul dorso basandosi esclusivamente sulla propria memoria. Una memoria, quella delle donne e della loro storia, spesso e volentieri taciuta e cancellata. E che, invece, è necessario tenere viva e alimentare, anche tramite il gioco, e un approccio ludico alla storia delle grandi donne del paese.
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MEMORY DELLE DONNE SAN CASCIANO IN VAL DI PESA
È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di San Casciano in Val di Pesa, nella cintura metropolitana di Firenze, la cui realizzazione è stata fortemente voluta e auspicata dalla presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Malacarne, in stretta collaborazione con l’associazione Toponomastica Femminile, che si occupa di intitolazioni di strade a figure femminili importanti per la storia di tutti e tutte.
Il Memory Street International, ideato dall’associazione stessa, segue le stesse regole del più famoso omonimo: lo scopo è abbinare una donna che si è distinta nel mondo culturale, scientifico, artistico, storico-politico e letterario, ad una strada a lei intitolata nel mondo. A giocare, tre squadre di ragazze e ragazzi dai 9 ai 14 anni, di quindici componenti ognuna. Durante lo svolgimento di ogni round, le squadre dovranno girare due tra le 80 carte coperte, formando la giusta coppia targa-volto. A vincere, ovviamente, sarà la squadra che riuscirà a realizzare il maggior numero di coppie. Non mancano, nel memory live e al femminile, momenti di interazione con i presenti: ogni squadra può, infatti, richiedere l’aiuto dei presenti per non più di tre volte. Location del gioco, una piazza della cittadina di nuova intitolazione: Piazza Oreste Carlini, compositore sancascianese.
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PROGETTO MEMORY STREET INTERNATIONAL
Il progetto è stato pensato ragionando con gli studenti e le studentesse della scuola secondaria di primo grado Ippolito Nievo, già coinvolti in un altro progetto di intitolazione femminile di una strada. «Con loro – racconta la presidente Malacarne in un’intervista al Gazzettino del Chianti – abbiamo constatato che le donne, nonostante il grande contributo dato alla costruzione della civiltà, godono di scarsa considerazione, sono percepite come invisibili. Diventa dunque essenziale non solo condividere un percorso di comunità che colga il senso di disparità e tenti, attraverso l’interazione, di superarlo nel contesto della quotidianità, nella dimensione sociale, educativa e professionale, ma lavorare con costanza su un’attenta ricognizione toponomastica, oltre che sul linguaggio e sulla comunicazione di genere». Ed è proprio questo l’intento da ottenere con un approccio ludico e divertente al problema: cercare di colmare il gap di conoscenza e memoria, e riappropriarsi di una fetta di storia che è patrimonio di tutte e tutti.
(Immagine in evidenza tratta dal Gazzettino del Chianti // Photocredits: Gazzettino del Chianti. In copertina: Paola Malacarne, presidente Commissione Pari Opportunità)
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