Il tonno in scatola è uno dei prodotti più richiesti e consumati in Europa. Partendo da questa premessa, la ONG francese Bloom ha fatto esaminare da un laboratorio indipendente 148 scatolette di tonno provenienti da 5 paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia) di marchi anche molto conosciuti e diffusi. Le conclusioni più importanti sono queste:
- Tutte le confezioni, nessuna esclusa, risultano contaminate dal mercurio.
- Oltre il 50 per cento delle scatolette testate supera i limiti massimi consentiti per altre specie ittiche.
- Cinque confezioni ti tonno in scatola, tra le più vendute in Italia, presentano quantità di mercurio superiori addirittura alla concentrazione massima ammessa per legge, ovvero 1 mg/kg che corrisponde a 2,7 mg/kg nei prodotti in scatola.
- La marca Petit Navire, acquistata in un Carrefour City parigino, presenta un contenuto record di 3,9 mg/kg, cioè 13 volte superiore a 0,3 mg /kg.
Da questa tabella, che sintetizza i dati relativi alla presenza del mercurio nelle confezioni di tonno più conosciute in Italia, risulta che alcuni marchi (Rio Mare, Re di Tonno, Dozela e Carrefour) hanno quantità di mercurio decisamente superiori a quanto previsto dalla legge. Una legge molto generosa con i produttori di tonno in scatola, in quanto i limiti del mercurio tollerati sono decisamente più alti rispetto ad altri pesci, come per esempio il merluzzo. Una differenza che non ha alcuna giustificazione scientifica, e si regge solo sulle capacità lobbistiche della filiera del tonno.
Di fronte allo scalpore suscitato in Francia di fronte ai testo di Bloom i produttori di tonno francesi hanno provato a difendersi con una massiccia campagna di marketing e di pubblicità a difesa della genuinità dei loro prodotti. L’argomento scelto è chiaro: il mercurio è un elemento presente naturalmente nell’ambiente, e rilasciato principalmente dalla crosta terrestre nell’aria, si disperde poi nel terreno e nelle acque. Le attività umane contribuiscono ad aumentarne la concentrazione, in particolare negli ambienti acquatici. È quindi normale trovarne quantità molto piccole in tutti i pesci, in particolare nei predatori che si trovano all’estremità della catena alimentare, come il tonno. Questa autodifesa non toglie nulla a due considerazioni. La prima: il mercurio resta una sostanza neurotossica, e per questo ne sono stati stabiliti dei limiti di presenza negli alimenti. Seconda considerazione: la “normalità” affermata dai produttori francesi si traduce con quantità di mercurio presenti consentite da una legge molto generosa nei confronti del settore, e questi livelli comunque non vanno superati.
Infine: quali sono le specie tonno che hanno più mercurio, una quantità che spesso dipende dalla longevità del pesce?
- Tonno rosso (Thunnus thynnus): questa specie è una delle più grandi e longeve. I tonni rossi adulti accumulano alti livelli di mercurio a causa della loro posizione al vertice della catena alimentare e della loro vita lunga ( un tonno rosso può vivere fino a 40 anni).
- Tonno giallo (Thunnus albacares): anche se di dimensioni inferiori rispetto al tonno rosso, il tonno giallo è comunque una specie che accumula quantità significative di mercurio, specialmente i tonni più grandi e più vecchi.
- Tonno obeso (Thunnus obesus): questa specie di tonno è un altro esempio di tonno che può accumulare alti livelli di mercurio, specialmente i pesci più grandi.
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