Metalli contenuti nei cellulari: dall’oro al rame

Anche ferro, cobalto e litio. Il 96 per cento dei materiali contenuti in un telefonino può essere recuperato. Senza inquinare l’ambiente

metalli contenuti nei cellulari

Rame, ferro, cobalto e litio. Ma anche oro e argento. In un telefonino non manca davvero nulla e il 96% può essere recuperato. Se pensate che ognuno di noi, in media, ne ha tre chiusi in un cassetto, è facile capire quanto spreco se ne faccia.

Un cellulare contiene un numero incredibile di materiali e quasi la metà di esso è composta da materiali plastici (più del 48%) che dopo la fine dell’apparecchio può essere riciclata per costruire tubi o guaine. Esiste poi, ovviamente, tutta la parte interna del dispositivo nella quale si annoverano: argento (da riutilizzare per la produzione di pomate, gioielli), rame (col quale si possono produrre asciugacapelli, pezzi di automobili, cavi elettrici), piombo, ferro (da riutilizzare nell’industria siderurgica), cobalto (che può essere adoperato per fare nuove batterie), cromo, platino, cadmio, oro, alluminio, stagno, nichel. Così come sono riutilizzabili tutti quei metalli preziosi, come il cerio o il lantanio che servono a realizzare apparecchiature high tech. Anche le schede elettroniche possono essere trasformate dopo essere state fuse. Si recuperano i materiali presenti e la stessa plastica viene valorizzata come fonte energetica.

Display

Quando parliamo di display, soprattutto nei cellulari di ultimissima generazione, ci riferiamo ad elementi che, se toccati, sono in grado, con la loro tecnologia interna (composta da flussi di elettroni) di individuare l’esatto punto in cui abbiamo pigiato ed inviare la risposta corrispondente. Ciò è reso possibile da due materiali che sono lo stagno e l’indio, i quali, uniti all’ossigeno, generano un ossido che è in grado di veicolare l’energia elettrica negli schermi capacitativi. L’ossido è una miscela che viene impiegata nel film trasparente che conduce l’elettricità dentro lo schermo, rendendo possibile che questo funzioni con un solo tocco. Il vetro dello smartphone è vetro alluminosilicato, realizzato con un composto di ossido d’alluminio e silice e altresì ioni di potassio, che lo rendono più forte e compatto. Per quanto concerne i colori, entrano in gioco piccole quantità di terre rare che contribuiscono a produrre le tonalità vivide che conosciamo. Quando si parla di terre rare, ci si riferisce a terre assai difficili da reperire sul pianeta: ittrio, disprosio, europio, praseodimio, gadolinio, lantanio e terbio. Alcuni di questi composti vengono adoperati per ridurre la penetrazione della luce UV nel telefono.

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Batterie

Nella batteria del cellulare, viene adoperato il litio, combinato con cobalto, alluminio, ossigeno e carbonio. Tale miscela di materiali, crea i due poli, positivo e negativo, che trasportano energia. Il litio e l’ossido di cobalto, danno vita al polo positivo, mentre il carbonio produce il polo negativo. Tutto viene poi racchiuso in un corpo di alluminio. In alcune batterie, il manganese sostituisce il cobalto e anche in questi casi l’involucro della batteria è fatto di alluminio.

Elettronica interna

All’interno del cellulare, il materiale più di tutti utilizzato è il rame, che serve per il cablaggio del telefono, insieme ad oro, argento che formano i componenti microelettronici. Il tantalio vene invece adoperato per realizzare i conduttori e i micro condensatori. Il neodimio e il gadolinio formano le parti magnetiche del microfono e dello speaker, il disprosio, il praseodimio e il terbio permettono la vibrazione dell’apparecchio. Poi vi è il nichel, il quale viene adottato nel microprocessore insieme al silicio, che una volta ossidato conduce elettricità. Laddove invece passi la tensione, si annoverano l’arsenico, il fosforo, l’antimonio e il gallio, usato per altoparlante e microfono. Per effettuare la saldatura dell’elettronica nel telefono, si utilizzano lo stagno e il piombo. Nei nuovi dispositivi, le saldature non adoperano il piombo il quale viene sostituito da un miscuglio di argento, rame e stagno.

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Scocca

La scocca è formata da composti di magnesio mentre in altri modelli la stessa è costruita con materiali plastici. Le plastiche sono realizzate con materiali che generano resistenza al calore e ad eventuali fiamme, come ad esempio, il bromo. Il nichel invece viene utilizzato per ridurre il numero di interferenze elettromagnetiche. Negli smartphone, il materiale che più di tutti viene adoperato per la cover esterna è il petrolio con tutti i suoi derivati.

Cosa contiene un cellulare

Insomma, 55 grammi di materia che per essere realizzata necessità dell’estrazione, dalla Terra, di una quindicina di minerali. Un volume enorme di elementi che vengono letteralmente strappati alla terra, con gravi danni per l’ecosistema naturale, anche perché l’estrazione degli stessi avviene con processi inquinanti, senza alcuna regola e in dispregio della salute umana, sfruttando il lavoro di uomini e donne che lavorano al limite della schiavitù. Le materie, dopo essere state estratte, vengono spedite presso le fabbriche di raffinazione, dove vengono assemblate nei prodotti finiti. Il cellulare, così completo, continua il suo viaggio verso gli altri paesi del mondo, per esempio l’Europa, dove verrà commercializzato. Riciclare un cellulare diventa, oggi, un gesto di enorme responsabilità nei confronti delle persone e dell’ecosistema così martoriato, soprattutto quello dell’Africa, continente dal quale provengono la maggior parte dei minerali adoperati nella costruzione dei telefoni cellulari.

Il telefonino contiene un vero tesoro, se pensiamo proprio ai metalli al suo interno. Secondo uno studio di E-waste Lab di Remedia, in collaborazione con il Politecnico di Milano, i numeri sono questi, per ogni cellulare: 9 grammi di rame, 11 grammi di ferro, 250 milligrammi di argento, 24 milligrammi di oro, 9 milligrammi di palladio, 65 grammi di plastica, 1 grammo di terre rare. La batteria a litio del cellulare, invece, contiene a sua volta 3,5 grammi di cobalto e 1 grammo di terre rare.

L’oro in uno smartphone

Uno smartphone può arrivare fino a 0.035 grammi di oro. Per estrarlo, è necessario separarlo dai residui in eccesso e utilizzare una miscela a base di acido nitrico e acqua distillata. Purtroppo, il recupero dell’oro dei cellulari, come di tutti i materiali degli apparecchi elettronici ed elettrici, avviene su larga scala nelle discariche africane, le più grandi del mondo. Dove il lavoro è sottopagato, la manodopera utilizzata in larga misura è composta da minorenni, e le condizioni di sicurezza sono pari a zero. Uno spreco di vite umane e di salute, molto più grave dei materiali che altrimenti finirebbero nella spazzatura.

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