La passione per l’antico artigianato della seta naturale. La voglia di tornare alle origini. La scommessa con un territorio difficile, la Calabria, dove spesso l’unica cosa possibile sembra arrendersi. C’è tutto questo nella storia di Miriam Pugliese, 32 anni, fondatrice di Nido di seta, cooperativa di gelsibachicoltura a San Floro, un piccolo paese in provincia di Catanzaro con non più di 600 anime.
MIRIAM TORNA IN CALABRIA PER LAVORARE L’ANTICA SETA
Diversi anni fa Miriam è emigrata, con la sua famiglia, a Gallarate, in provincia di Varese. Si è diplomata, ha iniziato a lavorare a Malpensa come hostess, con un ottimo stipendio, ma da quel momento è iniziata la sua inquietudine. È andata a Berlino per stabilirsi in Germania, con un lavoro più convincente, nel campo dell’insegnamento, ma poi ha deciso di rientrare in Calabria.
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NIDO DI SETA
Con il marito Domenico Vivino e con l’amica d’infanzia Giovanna Bagnato, Miriam si è trasformata in imprenditrice. Ha preso in gestione cinque ettari di terra dove sorgeva un gelseto abbandonato e ha iniziato a produrre seta naturale grazie a 200 mila bachi attirati dal loro nutrimento naturale, Puntando su un filo resistente, biologico, che ha attirato l’attenzione del gruppo Gucci. Al punto che la filiera della seta di San Floro è tornata a vivere con l’idea di produrre sciarpe con la seta tirata fuori negli ettari dove Miriam segue tutto. Dal bozzolo fino alla tintura naturale. Inoltre, la cooperativa Nido di seta cura attività turistiche, una fattoria didattica e corsi professionali per formare nuove figure adatte a questo tipo di attività. E i tre soci principali si sono divisi il lavoro: Miriam cura tutto il processo artigianale e l’attività turistica; Giovanna fa l’artista, dipinge i tessuti e crea monili in ceramica; Domenico, laureato in Sociologia, segue la parte del marketing e la ristorazione. Sul sito della cooperativa si possono acquistare una serie di prodotti: dalle piantine gelso alle sciarpe, dalla t-shirt al gilet, dai bracciali alle collane. Insieme, i tre giovani calabresi, hanno coniato questo incipit per motivare il loro ritorno a San Floro: “Non vogliamo più vivere in luoghi dove non si vede più il cielo”.
La foto di copertina è tratta dalla pagina Facebook Nido di Seta.
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