Scelta di materiali ecologici e naturali, produzione con il minore impatto ambientale possibile, tecnologie a sostegno delle scelte dei consumatori. La moda sostenibile, un concetto che si lega a doppio filo a quelli di etica e di responsabilità ambientale, avanza in tutti i reparti del fashion made in Italy. Ma che cosa intendiamo per moda sostenibile? Quali sono i suoi vantaggi più importanti? E dove conviene acquistare i suoi capi? Per rispondere a queste domande, bisogna partire dal presupposto che c’è una parte del mondo della moda che punta a instaurare un rapporto virtuoso nei confronti dell’ambiente, senza però privare i clienti di prodotti eleganti e alla moda.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA MODA SOSTENIBILE
Sappiamo bene che tra le industrie maggiormente impattanti a livello ambientale, quella della moda è in cima alla classifica. Ecco perché è corretto che i principali brand, così come quelli minori, sempre più spesso scelgono di invertire la rotta e intraprendere un percorso virtuoso e di stampo green. Lentamente vengono messi da parte certi elementi che più sono in grado di fare danni, sia all’ambiente che all’uomo stesso: il riferimento è in primis ai coloranti e alle altre sostanze chimiche impiegate per il trattamento del tessuto. Greenpeace, peraltro, nell’ambito di una celebre campagna, constatò l’esistenza di almeno 11 sostanze nocive che finivano – provenienti dalle industrie tessili o della moda – nell’acqua. Le conseguenze negative sono anche per l’uomo, poiché queste sostanze finiscono per accumularsi sui tessuti e danneggiare l’organismo. Per rendere la sostenibilità dei tessuti evidente, i grandi brand hanno iniziato a rendere le procedure trasparenti (dunque escludendo i materiali contenenti sostanze tossiche). La moda femminile in particolare, sempre al centro di rivoluzioni ed evoluzioni ma anche aggiornamenti, interpreta al massimo questa volontà di essere rispettosi dell’ambiente.
QUALI SONO I BRAND PIÚ SOSTENIBILI?
Oggi i brand che possono definirsi del tutto sostenibili sono moltissimi e per quelli non ancora virtuosi al 100% c’è comunque una sempre crescente consapevolezza del fatto che il prodotto virtuoso è ormai il più ricercato dai consumatori. Questi ultimi infatti fanno scelte ponderate e dettate dal buon senso. Un percorso che è iniziato fin dagli anni Novanta: lentamente le aziende hanno iniziato ad adeguarsi, inizialmente con non poca diffidenza. Oggi, dunque, è possibile trovare in commercio articoli fashion e di grido ma con un’anima ambientalista e rispettosi degli esseri umani. Grandi marchi della moda, del calibro per esempio di Stella McCartney, hanno scelto di associare il proprio nome a questa tendenza green e fashion per eccellenza (eliminando peraltro dalle linee tutti quei prodotti di derivazione animale).
DOVE COMPRARE MODA SOSTENIBILE
Con l’avvento delle nuove tecnologie e la diffusione capillare di nuovi processi produttivi ci saranno sempre nuovi vantaggi per il settore della moda e per i consumatori. Si potranno infatti produrre materiali meno inquinanti e più a lunga durata, mentre i relativi procedimenti produttivi potranno risultare ben più efficienti (si riducono i costi e il rispetto ambientale ringrazia). Si può parlare in questo senso di industria 4.0, mentre la moda sostenibile si inserisce a meraviglia nel più ampio concetto di società del futuro. Tutta l’attenzione è sbilanciata ora sul benessere delle persone, che può essere ottenuto ricorrendo allo sviluppo di un perfetto ecosistema dove innovazione e nuove tecnologie sono in prima fila per ordine di importanza e a 360 gradi. Quanto ai punti vendita, sono ancora le tecnologie a segnare la svolta. I migliori capi del sistema moda sostenibile si possono trovare su siti, piattaforme, marketplace: tutto online. Avete così la possibilità di sfogliare il catalogo dei vari prodotti, guardare le foto di ciascun capo e poi procedere all’acquisto. I cinque siti più frequentati per la moda sostenibile sono questi cinque: Talia Collective, Reve En Verte, SlowCo, LVR Sustainable, The Conscious Edit by Browns. La moda sostenibile, come abbiamo visto, investe tutto il sistema del made in Italy. Dalla produzione al consumo, dalla scelta dei materiali ai modi per distribuire i capi per la vendita. E le sue ricadute sono a 360 gradi: sociali, ambientali, economiche.
Ma quali sono, nei particolari, i più importanti benefici della moda sostenibile? Ecco i primi tre.
- Il minore impatto ambientale. Quando guardiamo alcune immagini di come si producono capi di abbagliamento, anche di brand molto famosi, in fabbriche, per esempio dell’Asia, abbiamo un’idea di come questo settore dia ancora un contributo importante all’inquinamento. La moda sostenibile azzera le fonti di inquinamento, anche attraverso l’uso di impianti e di materiali non tossici; rispetta le norme sull’ambiente più evolute, e dove non ci sono le applica allo stesso modo; non spreca sostanze naturali, come l’acqua. E innanzitutto protegge la salute delle persone e di tutti i dipendenti che partecipano al ciclo di produzione.
- Le migliori condizioni di lavoro. In alcune fabbriche dell’abbigliamento, specie nel tessile, sembra di essere ancora ai tempi della prima rivoluzione industriale. Turni di lavoro massacranti, straordinari non riconosciuti e non pagati, uso e abuso di manodopera minorile, salari da fame. Non esiste la moda sostenibile se le condizioni dei lavoratori non sono accettabili, e non solo da un punto di vista legale. Il lavoro va riconosciuto, ricompensato in modo equo, e rispettato dovunque e comunque.
- L’innovazione tecnologia. Tutto si muove nel sistema moda, da un punto di vista tecnologico. E le nuove scoperte devono essere indirizzate all’aumento dei livelli di sostenibilità delle imprese. Nell’innovazione dei materiali, puntando su prodotti sempre più naturali e sempre meno impastati di agenti chimici. Nei sistemi produttivi, dove la mano dell’uomo resta fondamentale, e la macchina può aiutare a migliorare l’ambiente di lavoro e la resa delle attività. Nel commercio: la tecnologia è un supporto al consumatore, che ha maggiori possibilità di scelta (sfruttando la concorrenza tra negozi reali e virtuali) e magari di spuntare prezzi migliori.
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