MODELLI DI INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI –
L’integrazione di centinaia di migliaia di migranti che muovono verso l’Europa è la vera sfida di questi tempi. L’uomo sin dall’antichità si è spostato in direzione di luoghi dove trovare condizioni di vita migliori ma i flussi sempre in crescita e la crisi economica dell’ultimo decennio stanno mettendo in difficoltà numerosi Paesi europei, tra cui il nostro. Per trasformare il “problema” in una risorsa il primo passo da fare è permettere l’ingresso al mondo del lavoro a coloro che arrivano in Europa. A questo proposito vanno registrate le politiche di integrazioni promosse dalla Baviera, uno dei Land tedeschi. Nei giorni scorsi la ministra delle Finanze bavarese, Ilse Aigner (Csu), ha annunciato che ben 24mila profughi arrivati nella regione dall’ottobre del 2015 hanno trovato un posto come apprendisti o un praticantato o un lavoro.
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MODELLO DI INTEGRAZIONE TEDESCO –
Il risultato è di tutto riguardo considerato che il Land di Monaco si era prefissato l’obiettivo di 20mila praticantati. Il successo, secondo la Aigner, è dovuto anche al fatto che “il mercato del lavoro in Baviera è florido e molto ricettivo” il che crea le condizioni migliori per l’integrazione dei profughi. Ma la situazione non è tutta rose e fiori: l’inserimento nel mondo del lavoro ha come condizione fondamentale la conoscenza della lingua, cosa tutt’altro che scontata. In Germania i richiedenti asilo possono cercare un’occupazione solo dopo che gli è stato riconosciuto lo status di profughi, pratica per la quale in media ci vogliono tre mesi. In questo lasso di tempo non tutti riescono ad imparare il tedesco in maniera accettabile e senza questo requisito non sono nella condizione di trovare immediatamente lavoro.
BAVIERA MODELLO DI INTEGRAZIONE –
Il modello tedesco e quello bavarese il particolare ha radici lontane. I risultati sono stati costruiti con il tempo e all’inizio le cose non sono andate benissimo. Basti pensare che secondo l’Istituto di ricerca sull’occupazione IAB dei profughi arrivati in Germania negli scorsi 15 anni solo l’otto per cento ha trovato lavoro dopo un anno e oggi uno su quattro è ancora disoccupato. Il programma di assorbimento nel mondo del lavoro del Land punta entro il 2019 a 60mila praticantati, apprendistati o altre occupazioni per altrettanti nuovi profughi. La vera partita da vincere però è riuscire a stabilizzare questi nuovi lavoratori precari in modo che l’immigrazione diventi davvero una risorsa per il paese ospitante.
Credit foto di copertina: Jazzmany / Shutterstock.com
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