Inchiesta di Riace, si può ancora salvare un modello di efficiente immigrazione? Non servono né martiri né eroi, ma il realismo di una buona politica (foto)

Mimmo Lucano, sindaco per tre mandati, ha realizzato un’integrazione che non può essere sprecata per un’indagine giudiziaria. Quando ha iniziato, gli abitanti di Riace erano solo 900, adesso sono 2.000. Con 400 immigrati. E tutti lavorano

modello riace accoglienza

MODELLO RIACE ACCOGLIENZA

Diciamolo subito a scanso di equivoci: la legge si rispetta, anche quando non si condivide, e la magistratura ha l’obbligo di aprire un’indagine laddove ci siano delle ipotesi di reato. Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, modello italiano di buona immigrazione, è stato messo sotto accusa dal procuratore di Locri Luigi D’Alessio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (è un reato) proprio sul suo territorio. Avrebbe favorito la creazione di falsi documenti per ottenere il certificato di residenza e di matrimoni combinati per consentire l’ingresso nel suo comune di alcuni immigrati. Non ci sono mazzette, non ci sono soldi sporchi che girano, non c’è qualcuno che ha lucrato sull’industria dell’assistenza e dell’accoglienza. La legge, stando alle accuse, è stata violata, in un ambito molto specifico, e di questo Mimmo Lucano dovrà rispondere davanti ai giudici, mentre per adesso c’è in campo solo la voce dell’accusa.

Una volta chiarito il quadro delle accuse, domandiamoci due cose. La prima: si possono aiutare gli immigrati senza sfidare la legge e senza violarla? La seconda: si può distinguere l’aspetto giudiziario della vicenda, e quindi la sorte personale di Lucano da un modello efficiente di buona immigrazione, riconosciuto e studiato in tutto il mondo?

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RIACE BUONA IMMIGRAZIONE

Sul primo punto, è chiaro che chiunque opera nel volontariato in settori a rischio, come l’immigrazione, pensate a tanti sacerdoti o tanti volontari di associazioni laiche, si trova talvolta a superare il confine scolpito della legge a fin di bene. Ovvero per aiutare dei poveri Cristo. E ciò accade non solo per l’immigrazione: se si dovessero arrestare tutti i preti che assistono i poveri, anche quando commettono furti, allora le galere sarebbero piene di sacerdoti. Tutto questo non significa che la legge non vada rispettata, sempre e comunque, e chi non lo fa, se ne assume la responsabilità, che resta individuale e non collettiva.

Sul secondo punto si consuma il rischio dello spreco più serio e più grave. Con questa inchiesta rischia di saltare il modello Riace, la buona immigrazione che nell’Italia dei diecimila campanili si può e si deve fare. Di fronte ai primi risultati dell’indagine, con Lucano sospeso e agli arresti domiciliari, l’opinione pubblica, e il ceto politico, si sono spaccati in due, come una mela. Da una parte i buonisti a oltranza che già considerano il sindaco di Riace un martire, un eroe, il simbolo della nuova resistenza contro l’Italia autoritaria e razzista. Sul fronte opposto ci sono i suoi denigratori a oltranza, che invece sembrano dire soddisfatti: « Avevamo ragione a criticare Riace, altro che sindaco modello….». E da qui il passo alla chiusura delle frontiere  e dell’accoglienza, il passo è breve.

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Noi abbiamo parlato dall’inizio di Riace e del suo sindaco, considerato, sulla copertina di Time, uno dei personaggi più significativi e capaci dell’Italia dei sindaci, quelli che l’immigrazione l’affrontano senza un euro in tasca e spesso con mille problemi da gestire in perfetta solitudine.

Siamo andati a verificare i fatti, e non le opinioni, sul campo. E oggi Riace, che all’inizio di questo percorso era diventato un comune spopolato con appena 900 anime, è un comune rinato, con 2mila abitanti, dei quali solo 400 sono stranieri. Il venti per cento, una proporzione, su un territorio così piccolo, gestibile, e tale da non creare rancori e disagi alla popolazione.

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A Riace sono tornati gli italiani, i vecchi residenti di una volta, e i loro figli e nipoti, non ci sono solo immigrati. Sono nate decine di botteghe e piccoli laboratori di artigianato del legno, del cuoio, della ceramica. E’ nata una nuova economia circolare. Nessuno parla più di disoccupazione e di giovani che fuggono, ci sono lavoro e ricchezza da distribuire. E gli immigrati sono aiutati attraverso i mezzi che le leggi mettono a disposizione. Il modello, insomma, continua a funzionare, e non sarà per un puro caso che Lucano è stato già rieletto tre volte alla carica di sindaco. La popolazione, tutta, è dalla sua parte. Dunque, il modello è da salvare, guai a buttare a mare il bambino con l’acqua sporca: Riace non è solo un simbolo, ma un format. Di un’immigrazione graduale e governata, che può reggere, e che l’Italia può sopportare anche nel suo interesse. E’ questo il sogno che non deve morire, e per farlo vivere non servono né martiri né eroi. Ma solo uomini capaci, di buona volontà, e forniti del realismo necessario per fare la politica che si occupi davvero del bene comune.  La buona immigrazione arriva con la buona politica.

(Immagine di copertina e foto a corredo del testo di Gianfranco Ferraro © tutti i diritti riservati, da Ansa Italia)

QUANDO L’ACCOGLIENZA FUNZIONA:

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