Molestie sessuali a scuola, se non possiamo più fidarci neanche dei professori…

In Inghilterra la metà delle ragazze che frequentano scuole e università ha subito avance sessuali improprie. E anche in Italia la storia di un insegnante del liceo Tasso, denunciato da tre alunne, non è un caso isolato. Come si esce da questo incubo?

molestie sessuali a scuola

MOLESTIE SESSUALI A SCUOLA

Niente gogna, per carità. Ma l’inchiesta giudiziaria aperta contro un professore di Storia e filosofia di uno dei migliori licei di Roma, il Tasso, per molestie sessuali contro tre giovani studentesse, non è affatto una notizia isolata. Un caso unico. In Inghilterra la Women and Equalities Committee, la commissione governativa che si occupa di violenze sulle donne, ha accertato che la metà delle ragazze inglesi iscritte a scuola o all’università hanno subìto avance sessuali. Non siamo nel mondo anglosassone, eppure le notizie di professori che ricattano le allieve per superare un esame in cambio di qualche prestazione erotica, o di insegnanti di scuole superiori che si mettono a fare i corteggiatori da bar di paese a colpi di smanettate sul web, sono ormai più che una preoccupante statistica. Per non parlare delle violenze sui minori, negli asili, delle quali abbiamo già raccontato su questo sito.

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MOLESTIE SESSUALI A STUDENTESSE

La molestia sessuale di un insegnante, al quale i giovani si affidano con fiducia cieca nella sua autorità e nella sua conoscenza, è un atto criminale. Un reato, come la pedofilia dei sacerdoti o come i genitori che abusano dei figli, per il quale è davvero difficile immaginare attenuanti. E dietro questa sequenza di tradimenti si intravede tutto lo smarrimento di una società che, a forza di coltivare l’Io, nelle diverse versioni, dall’Io utente all’Io cittadino, ha assistito passivamente alla demolizione di una serie di punti di riferimento per le nuove generazioni. Il padre, l’insegnante, il sacerdote. Tutti coloro i quali sono in grado, per natura e per storia, di assolvere le funzioni di guida nel percorso di crescita di un giovane.

L’infrangere questa autorevolezza, fino a polverizzarla sotto l’istinto di un bieco interesse sessuale, lascia i ragazzi sempre più soli e sempre più disorientati. Prigionieri della loro solitudine e della loro autoreferenzialità sul web. Vittime di carnefici che diventano orchi e dovrebbero invece essere educatori.

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MOLESTIE SESSUALI INSEGNANTI

Non ho mai avuto una grande simpatia per i ricorrenti annunci delle Grandi riforme nel mondo della scuola, più o meno li fanno tutti i ministri il giorno dopo il loro insediamento, ma credo che dal ministro al provveditore sul territorio, fino al preside e poi ai singoli professori, tutti nella scuola dovrebbero avere la consapevolezza che l’unica riforma davvero necessaria, direi indispensabile, è quella di riannodare i fili spezzati del rapporto fiduciario che regge l’ intero impianto scolastico. Il rapporto tra insegnanti, alunni e famiglie. Solo all’interno di questo triangolo, con il lavoro lento e quotidiano di affiancamento e di dialogo, sarà possibile restituire dignità e funzione agli educatori e certezze ai ragazzi. E solo una scuola dove questo dialogo ci sia davvero, può isolare l’anziano professore che, abusando del suo ruolo, si permette di molestare le ragazze che lo ascoltano, e lo temono, dai banchi della loro classe.

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