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MONONUCLEOSI
La mononucleosi è una malattia infettiva che si trasmette attraverso la saliva, motivo per cui viene anche chiamata “la malattia del bacio”. In realtà, a parte i baci e il contatto fisico, la mononucleosi può essere trasmessa attraverso la condivisione di un bicchiere, oppure un semplice starnuto o colpo di tosse. Il tempo di incubazione dell’infezione è tra i 30 e i 50 giorni e la sua causa è il virus Epstein-Barr, che appartiene alla famiglia degli herpes virus. I soggetti più colpiti sono quelli nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni.
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SINTOMI
I sintomi della mononucleosi non sono molto evidenti. Una volta che si contrae i virus, dopo un periodo d’incubazione di quattro-otto settimane il virus può provocare faringotonsillite che si manifesta con mal di gola, presenza di placche bianco-giallastre sulle tonsille, notevole difficoltà nella deglutizione, ingrossamento dei linfonodi del collo, ingrossamento del fegato e della milza, febbricola che solito non supera i 37,5 °C. Il quadro clinico descritto si conclude in genere in un paio di settimane. Talora la febbre è più elevata (39-40 °C) e può protrarsi associata a debolezza importante anche per alcune settimane. Un altro sintomo che può accompagnare la mononucleosi è la stanchezza cronica, anche durante le ore del giorno.
DIAGNOSI
La diagnosi della mononucleosi di solito si effettua dopo vista medica e la prescrizione di specifiche analisi di laboratorio tra cui, in particolare, la conta dei globuli bianchi e rossi e la ricerca degli anticorpi di classe IgM (quelli che indicano, cioè, la presenza di un’infezione in corso) e la ricerca di anticorpi di classe IgG (quelli che indicano un’infezione contratta in passato) contro gli antigeni del virus di Epstein-Barr. Questi esami permettono di distinguere la mononucleosi da altre forme di faringotonsillite di natura virale o batterica.
CURE
Non esiste una cura specifica per la mononucleosi infettiva: gli antivirali non sono efficaci nel bloccare la replicazione del virus Epstein-Barr. L’unica cura disponibile è il riposo e una dieta varia e priva di bevande alcoliche per non affaticare il fegato e la milza. L’attività fisica, durante l’infezione, viene fortemente sconsigliata per non rischiare la rottura della milza. In caso di febbre elevata e/o dolore di gola importante si possono assumere solo i comuni antinfiammatori o nelle forme più severe il cortisone. Non è indicato l’uso degli antibiotici, a eccezione dei casi in cui il medico sospetti o accerti la sovrapposizione di un’infezione batterica. In alcuni casi possono essere di aiuto antinfiammatori e antipiretici.
GUARIGIONE
I tempi di guarigione non sono brevi. Dopo il contagio servono tra le tre e le sei settimane per tornare alla normalità e per eliminare i sintomi della mononucleosi. In alcuni casi la stanchezza può durare più a lungo, anche mesi, e la mononucleosi si può ripresentare anche a una distanza non breve dalla prima apparizione.
COMPLICAZIONI
La mononucleosi è un’infezione che può portare a complicazioni anche molto serie. Tra le altre:
- Epatite
- Anemia emolitica
- Miocardite
- Encefalite
- Meningite
PREVENZIONE
L’unica prevenzione raccomandata contro la mononucleosi è quella di non veri contatti fisici con soggetti infetti, fino a completa guarigione e alla scomparsa del virus. Ricordate sempre, a proposito di prevenzione, che anche le trasfusioni di sangue possono essere un canale di contagio della mononucleosi.
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