Vandali a Roma, sfregiare i monumenti è diventata un’abitudine quotidiana

Russi in mutande a fare il bagno nella fontana di Trevi. Inglesi ubriachi che assaltano la fontana dei Fiumi a piazza Navona. Il Colosseo e il Moro sfregiati. Che succede a Roma? L’amor proprio è scomparso…

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MONUMENTI DANNEGGIATI A ROMA –

Ogni giorno ha il suo sfregio. Pochi giorni fa un gruppo di turisti russi ha pensato bene di farsi un bagno collettivo, in slip, nelle acque della Fontana di Trevi. Impuniti. Domenica scorsa il bis alla Fontana Quattro Fiumi in piazza Navona: in piena notte, due inglesi hanno nuotato nudi, tra gli applausi del pubblico. Indisturbati. E ancora prima abbiamo assistito ai danni alla Barcaccia in piazza Navona, allo sfregio della Fontana del Moro, all’assalto del Colosseo.

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VANDALI A ROMA –

Che succede? Perché i nuovi barbari hanno tanto spazio nella capitale? A pensarci bene, episodi simili nelle piazze di Londra, Parigi e Berlino, sarebbero impensabili. E comunque qualcuno pagherebbe il prezzo del vandalismo. A Roma è tutto normale, tutto consentito e impunito.

MONUMENTI DANNEGGIATI DA TURISTI E VANDALI A ROMA –

Si dice: serve una maggiore vigilanza. Giusto. Tra l’altro siamo in piazze considerate “obiettivi sensibili” e quindi già presidiate dalle forze dell’ordine per questioni legate all’anti-terrorismo.  Ma non possiamo pensare di difendere i nostri monumenti a colpi di vigili e carabinieri. La sensazione, purtroppo, è che questi attacchi dei nuovi barbari, altro non siano che un altro pezzo del degrado della capitale, dove l’illegalità è un’attività di massa. Diffusa, capillare e protetta. La Roma degli affitti facili con le case del comune, dei permessi per circolare in Centro storico con il suv venduti a colpi di mazzette, degli abusi edilizi piccoli e gradi, delle licenze commerciali con il sovrapprezzo della tangente, è la stessa che lascia i suoi tesori sfregiati dai vandali. Una metropoli dove sono scomparsi amor proprio, senso della comunità, anticorpi sociali. E un tuffo nelle fontane di piazza Navona e di Trevi, diventa un episodio folcloristico. In attesa del prossimo bagno in mutande.

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