Morti per smog: l’Italia ha il primato europeo. Oltre 20 volte i deceduti per incidenti stradali

In un solo anno ci sono stati 84mila decessi per l’inquinamento ambientale. Le zone più colpite sono concentrate nella Pianura Padana e in grandi città come Milano e Torino. Ma sono colpite dallo smog anche Roma, Napoli e Bologna.

morti per inquinamento italia

MORTI PER INQUINAMENTO IN ITALIA –

Mentre a Parigi si cerca di trovare un accordo per ridurre nel mondo le emissioni di gas serra, l’Italia scopre il triste primato europeo dei morti per lo smog. Secondo l’Agenzia europea per l’Ambiente, infatti, nel 2012 ci sono stati 84.400 decessi prematuri causati dall’inquinamento. In Germania, che ha 80 milioni di abitanti (20 in più dei nostri) sono stati 72.000, in Francia 52.600 e nel Regno Unito 52.430. Stiamo parlando di un numero di vittime oltre venti volte più alto di quelle causate dagli incidenti stradali.

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MORTI PER SMOG IN ITALIA –

Sul banco degli imputati ci sono le micidiali micropolveri sottili, particelle che hanno un diametro inferiore ai 2,5 micromeri, e più sono piccole più penetrano in profondità nell’apparato respiratori. Sostanze velenose come il biossido di azoto e l’ozono.

LE ZONE PIÚ COLPITE –

Quanto alle zone del Paese più colpite, in testa compare la Pianura Padana. In aree urbane come Brescia, Monza, Milano e Torino la concentrazione media di polveri sottili supera il limite di sicurezza fissato dalla Ue di ben 25 microgrammi. Ma nell’elenco dei luoghi a rischio ci sono anche città del Centro-Sud come Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Cagliari. Dice Alessandro Bigi, ingegnere ambientale e ricercatore dell’Università di Modena e Reggio Emilia: «Nella Pianura Padana c’è un problema dovuto alla topografia.

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I gas inquinanti non riescono a disperdersi e invecchiano nell’atmosfera trasformandosi così in polveri sottili. Finora abbiamo migliorato i motori delle auto e l’efficienza delle emissioni industriali, ma servono misure più coraggiose per ridurre, per esempio, i consumi energetici degli edifici e per migliorare la qualità dell’aria».

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