MULTE PER CANI CHE SPORCANO
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PADRONI DI CANI INCIVILI
Come si raccoglie la cacca dei cani? E dove si smaltisce? Due risposte semplici, ma poco frequentate se guardiamo la sporcizia dei nostri marciapiedi e il terribile inquinamento generato dai rifiuti dei cani. A parte i cattivi odori.
La cacca del cane si raccoglie con una paletta e un sacchetto per la spazzatura: se volete qualcosa di particolare, nei negozi specializzati per gli animali domestici trovate anche sacchetti profumati. Poi si smaltisce nel sacco dell’indifferenziata (quello viola) e mai insieme ai rifiuti umidi. Così come se volete lasciarla in un cassonetto municipale per i rifiuti, dovete sempre scegliere quello per il materiale non riciclabile.
Come vedete sono cose semplici, ma troppo spesso ignorate. L’ultimo episodio è avvenuto a Potenza, dove un gruppo di cittadini, esasperati per le cattive abitudini di alcuni padroni di cane, hanno appeso una paletta al tronco di un albero. Con questa scritta: “Per gli incivili che non raccolgono gli escrementi dei loro cani”. Affermazione corretta: incivili. E prepotenti anche rispetto alla pioggia di multe ormai introdotta (ma poi vengono fatte davvero?) in molte città italiane.
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LIVELLI DI SPORCIZIA DELLE NOSTRE CITTÀ
Dico subito che un’idea troppo fiscale, quasi poliziesca, per indurre i cittadini ad essere persone civili, non mi convince. Il senso civico non lo puoi diffondere con le multe. Però in questo caso ci sono alcune motivazioni che mi portano a condividere la linea dura dei sindaci, una linea che come dicevo si sta spargendo a macchia d’olio: in Liguria, a Piacenza, a Lecce, Rieti e Padova, solo per citare alcuni casi. Primo: il livello di sporcizia delle nostre città, anche per colpa di padroni di casa maleducati, è diventato insopportabile.
Abito in una strada di Roma piuttosto alberata, con bei marciapiedi, in un quartiere dove l’educazione dovrebbe essere di casa: bene, quando cammino mi rendo conto che devo scansare i bisognini dei cani. Vi sembra possibile? Purtroppo gli appelli alle buone maniere ed a un minimo di senso civico, non bastano: serve qualche sanzione. In secondo luogo, se ci riflettete, è come nel caso della multa per divieto di sosta. In quel caso l’amministratore colpisce un cittadino che sta provocando un danno a un altro cittadino, che magari ha il diritto di parcheggiare in quella zona perché handicappato, oppure non può uscire di casa perché è bloccato da un’auto in sosta vietata. Infine, è vero che non possiamo chiedere tutto e sempre alla mano pubblica. Se vogliamo strade, piazze, marciapiedi, città, più pulite, dobbiamo dare il nostro contributo, a partire dai gesti più semplici. E una multa ci aiuta a ragionare.
(Credits immagine di copertina: www.napoli.repubblica.it)
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