Diamante: il borgo decorato con 300 murales

Ogni vicolo racconta una storia. Un progetto che, dal 1981, anno dopo anno e murales dopo murales, valorizza il borgo calabrese trasformandolo in un vero e proprio museo a cielo aperto

diamante la città dei murales

Il lungomare dal quale affacciarsi e rimanere incantati dalla bellezza dei fondali cristallini, gli otto chilometri di spiaggia, le case a picco sul mare, i vicoli stretti in cui perdersi alla scoperta di scorci mozzafiato. Sullo sfondo la meravigliosa isola di Cirella nei cui fondali regna la Posidonia argentata. Impossibile non innamorarsi di Diamante, in Calabria, una vera e propria perla dell’incantevole Riviera dei Cedri: nel 2017, uno dei “Borghi marinari più belli d’Italia”.

Cinquemila abitanti in provincia di Cosenza, Diamante è senza dubbio uno tra i borghi più visitati della Calabria: sono sempre di più i turisti che scelgono di trascorrervi le vacanze, circondati dal profumo del mare e coccolati dalle prelibatezze della cucina locale. Nonostante questo, Diamante è riuscito a conservare e mantenere intatto nel tempo il suo fascino antico di paese di pescatori.

E non solo, c’è qualcosa che rende questo borgo calabrese un luogo davvero unico e speciale: i murales che decorano le mura delle case del centro storico e che raccontano una storia lunga quasi quarant’anni.

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Nel 1981, Nani Razzetti, un pittore milanese ma diamantese di adozione, ebbe la geniale idea di rivitalizzare il centro storico del borgo trasformandolo in un vero e proprio museo a cielo aperto. Un’intuizione approvata e sostenuta dal sindaco di allora, Evasio Pascale, che ha cambiato il volto del paese donandogli nuova vita. Nel mese di giugno dello stesso anno, più di 80 artisti, italiani e stranieri, raggiunsero Diamante e cominciarono ad abbellirne ogni angolo con immagini, scene e citazioni che raffigurano e raccontano la storia del borgo calabrese e dell’intera regione.

Ogni vicolo racconta una storia: ci sono i pescatori di ritorno dopo una giornata dedicata alla pesca, padre e figlio intenti a sistemare le reti e a tramandarsi saperi e mestieri, re e castelli colorati dedicati ai più piccoli, in grado di donare luce e colore alle mura del borgo. Basta guardarsi intorno o alzare gli occhi per rimanere incantati.

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Tra i murales più suggestivi vi è quello a mosaico realizzato, in via Alfieri, su una delle pareti della Chiesa Madre e che ripercorre l’antica storia della Calabria, dal ritrovamento del graffito del “Toro di Papasidero” fino a oggi. Nell’ottobre del 1999 è stato poi arricchito con l’immagine dell’Immacolata.

Anno dopo anno, ai primi murales si sono aggiunte tante nuove opere tra cui quelle di street art realizzate nell’ambito dell’operazione “OSA Street Art” che, dal 2017, trasforma in una tela le mura del borgo. Tutti i murales, realizzati con tecniche differenti, periodicamente, vengono sottoposti ad operazioni di restauro che ne mantengono intatto il fascino. Le prime opere hanno ormai ampiamente superato i trent’anni.

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Negli anni passati, ad esempio, è stata promossa l’iniziativa “Save the Murals” nel corso della quale il giovane artista diamantese ma di fama internazionale, Antonino Perrotta, si è occupato del restauro del murales realizzato, nel 2005, in piazza Mancini, dal Maestro Pino le Fauci, in occasione dell’88° Giro D’Italia che ha coinvolto anche Diamante. Il murales, ulteriormente arricchito dal maestro Le Fauci nel 2011, parte dall’evento sportivo per raccontare la storia e le leggende di Diamante e la vicina isola di Cirella.

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La sensazione che si prova passeggiando per Diamante, è quella di leggere una storia fatta di persone, scene di vita quotidiana, eventi e tradizioni. Un progetto che, giorno dopo giorno e murales dopo murales, ha rivitalizzato e valorizzato il borgo calabrese, combattendone anche lo spopolamento.

C’è un’Italia fatta di luoghi unici ricchi di storia, cultura e tradizioni che lotta per non scomparire. Grazie ai murales, Diamante ha trasformato un limite, il rischio spopolamento, in una nuova opportunità per i propri abitanti e i turisti.

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Oggi Diamante è una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto: sono oltre 300 i murales che decorano il borgo e fa parte dell’Associazione Italiana Paesi Dipinti, fondata a Roma nel 1994 per collegare tutte le realtà italiane che possiedono, promuovono e valorizzano il patrimonio artistico e pittorico, antico e recente, realizzato sui muri esterni delle abitazioni.

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