Addormentarsi all’improvviso, anche di giorno. Perdita del tono muscolare e sonno notturno alterato. Svogliatezza. Sono alcuni dei sintomi della narcolessia, una malattia neurologica definita rara, che però colpisce in Italia circa 6 mila persone.
Indice degli argomenti
NARCOLESSIA
Il sonno normale si caratterizza per l’alternarsi durante la notte di cicli di sonno Non Rem (all’inizio leggero, e poi andando avanti più profondo) e Rem (intenso, con la paralisi dei muscoli), nell’arco temporale di 4-5 ore per ogni ciclo. Nel caso dell’insonnia, non si riesce a entrare in una fase di sonno profondo. Nei narcolettici si verifica una rapida e atipica emergenza di sonno Rem, poco dopo l’addormentamento, e intrusioni di sonno Rem durante il giorno. Gli attacchi di sonno diurni compaiono di genere ogni 1-2 ore.
LEGGI ANCHE: Dormire bene: consigli e rimedi naturali
CAUSE
Le cause di questo problema neuronale sono ancora ignote. L’unica certezza è che la narcolessia è causata da un’incapacità del cervello di regolare bene il ciclo veglia-sonno. Con una serie di squilibri che possono aumentare nel corso del tempo, se il disturbo persiste a lungo. Un’altra causa individuata è la scomparsa di un neurotrasmettitore molto importante, l’orexina. Mentre la familiarità viene considerata responsabile soltanto dell’1 per cento dei casi di narcolessia.
SINTOMI
I sintomi della narcolessia non sono facili da cogliere, e hanno bisogno di essere tenuti sotto controlli per essere individuati.
- Eccessiva sonnolenza diurna con attacchi di sonno incoercibili; disattenzione, irritabilità e iperattività nel bambino.
- Cataplessia: può coinvolgere tutti i muscoli (caduta al suolo) oppure solo alcuni gruppi muscolari (cedimento di ginocchia, testa o mandibola).
- Allucinazioni ipnagogiche o ipnopompiche: si tratta di visioni orrifiche che si percepiscono all’addormentamento o al risveglio.
- Paralisi del sonno con temporaneo impedimento a muoversi o a parlare, che si presenta all’addormentamento o al risveglio.
- Sonno notturno alterato a causa della frammentazione del sonno con risvegli frequenti e prolungati.
DIAGNOSI
Una diagnosi corretta della narcolessia va fatta, in presenza di ricorrenti sintomi sospetti, nei centri specializzati di medicina del sonno. Dopo un’attenta valutazione della storia del paziente e l’esecuzione di specifici test di screening (come la scala della sonnolenza di Epworth), se opportuno, si ricorre a indagini più approfondite come la polisonnografia, il test delle latenze multiple di addormentamento e il dosaggio dell’orexina. Nel caso del test sulle latenze multiple (Multiple Sleep Latency – Test MSTL) viene chiesto al paziente, 4-5 volte nel corso della giornata, di addormentarsi. La sessione dura 35 minuti con due ore di pausa. Viene considerato un paziente affetto da narcolessia, chi presenta una latenza media di addormentamento inferiore agli 8 minuti, e chi si ritrova con un sonno REM in almeno due delle sedute.
CURE
La narcolessia è una malattia cronica per la quale non esiste una cura definitiva e la terapia si basa più sull’approccio comportamentale che sul trattamento farmacologico. Per esempio:
- Pisolini strategici di 15-20 minuti in coincidenza con i momenti della giornata in cui la sonnolenza è più irresistibile.
- Mantenere regolari gli orari del sonno notturno.
- Si possono usare diversi farmaci che mirano al controllo dei sintomi. Ma vanno presi soltanto dopo il confronto e la visita di un medico.
- Alcuni farmaci agiscono solo sulla sonnolenza diurna, altri sulla cataplessia e sugli altri sintomi invalidanti della malattia.
IPERSONNIA IDIOPATICA
PREVENZIONE
La prevenzione della narcolessia è possibile attraverso una buona igiene del sonno.
- Andare a letto a orari regolari e dopo una cena leggera.
- Mantenere una temperatura standard in camera da letto: né troppo calda, né troppo fredda
- Fare attività fisica durante il giorno
- Evitare il consumo di caffè e alcolici prima di addormentarsi
- Non usare alcun dispositivo elettronico prima di prendere sonno
- Andare dal medico solo se i casi di sonnolenza diventano continui e costanti nell’arco della giornata
TUTTO QUELLO DOVETE SAPERE PER DORMIRE BENE:
- Come insegnare ai bambini a dormire da soli nel proprio letto: 10 consigli e sogni d’oro
- Dormire bene: ecco gli alimenti che favoriscono il sonno e il relax
- Dormire poco danneggia la memoria e la capacità di apprendimento
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.