Si sentono sorelle. Ma la guerra le divide in modo profondo, anche se riescono a stare insieme, nei due poli di un’aula di scuola, dalla parte di chi ascolta e dalla parte di chi insegna. Natalia Rodik ha 35 anni, russa, arriva dalla Siberia, collabora con l’Università di Palermo e fa la freelance nel capoluogo siciliano.
NATALIA RODIK
Ad ascoltare le lezioni di Natalia ci sono, ogni giorno, una decina di alunne ucraine, dai 20 ai 40 anni, più una bambina di 10 anni: sono le alunne, profughe, fuggite dalla guerra e rifugiate a Palermo, dove sono arrivate, come buona parte delle donne scappate dall’Ucraina in cerca di aiuto, sena sapere parlare neanche una parola d’italiano.
Fonte: Linkedin
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POLO INTEGRATO SOCIALE DI PALERMO
Le lezioni si svolgono nella sede palermitana del Polo integrato, nato proprio con l’idea di favorire l’accoglienza degli immigrati, quando nessuno immaginava che potesse scoppiare un conflitto di questa portata in Ucraina. E così il Polo, che ha un’altra sede anche a Catania, è diventato un luogo simbolo della solidarietà made in Italy dove un’insegnante russa insegna l’italiano alle allieve ucraine.
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Photo credit: Bumble Dee / Shutterstock.com
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