Enel Cuore premia con 1,5 milioni di euro sette progetti per il recupero di antichi mestieri nel profondo Sud

Dalla cooperativa per costruire muretti a secco alla riscoperta del libano, dai filati naturali alle farine per chi soffre di celiachia. Un mix di tradizione e innovazione. Per aiutare i più deboli.

cereali e legumi trasformati

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Il recupero di antichi mestieri, la valorizzazione di un bene confiscato ai clan della malavita organizzata, lo sviluppo del territorio e il rilancio di produzioni locali che rischiano di scomparire. Ma innanzitutto l’occasione, da non sprecare, per favorire l’inserimento sociale nelle regioni meridionali di persone fragili e a rischio marginalità.

BANDO NEL CUORE DEL SUD

Con queste premesse il bando Nel cuore del Sud, promosso dalla Fondazione CON IL SUD e da Enel Cuore, ha messo 1,5 milioni di euro a disposizione di organizzazioni del terzo settore delle regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) per promuovere turismo, artigianato, agricoltura ed enogastronomia nelle aree interne del Sud Italia, che costituiscono il 70 per cento dei comuni meridionali (1.472 comuni su un totale di 2.116).

Sono stati selezionati sette progetti che potranno sviluppare le idee e avviare le attività. «Sono sette storie di eccellenza del Sud, il meglio della tradizione – commenta Michele Crisostomo, Presidente di Enel e di Enel Cuore Onlus – Fondono i valori dell’inclusione e dell’innovazione, in un momento nel quale non possiamo permetterci di lasciare nessuno indietro. Specie quelle persone che vivono in condizioni di disabilità, fragilità ed emarginazione sociale».

Ma vediamo quali sono, con le loro storie, i sette vincitori del bando Nel cuore del Sud.

I RICAMI DI PIETRA

muretti a secco nel cuore del Sud

Questo progetto ha come baricentro Casarano, in provincia di Lecce, in Puglia. Qui potrà partire, con la guida dell’Associazione di formazione Globale (AFG) una cooperativa sociale per il recupero e la valorizzazione del mestiere di costruttore di muretti a secco. Un’attività di altissimo artigianato a rischio scomparsa.

I soci della cooperativa, in coerenza con quanto previsto dal bando, sono giovani disoccupati, vulnerabili e a rischio emarginazione, in particolare immigrati e neef. Si tratta di 80 persone, segnalate dagli sportelli del comune o dagli sportelli di assistenza dell’Associazione, che riceveranno assistenza psicologica e formazione teorico-pratica di cui 100 ore d’aula e 80 sul campo.

In seguito svolgeranno un tirocinio presso aziende di produzione e lavorazione della pietra e presso professionisti specializzati nella costruzione dei muretti a secco. I migliori 8 dei beneficiari del progetto formeranno la cooperativa sociale specializzata nella costruzione di muretti a secco anche attraverso l’uso di moderne tecnologie come la fotogrammetria e la mappatura digitale.

INTRECCI DI COMUNITÀ: LIBBANERIA MEDITERRANEA

intreccio erba spontanea nel cuore del sud

L’iniziativa in questione ha come base le località di Maratea e Lauria in Basilicata, e di Calopezzati in Calabria. Il piano ha come obiettivo quello di rivalutare e recuperare la lavorazione artigianale dei libbani. Quest’antica arte, a rischio di scomparsa nell’intera area mediterranea, consiste nell’intrecciare erba spontanea, anche nota come tagliamani, per ricavare soprammobili, oggetti di design o perfino strumenti per la pesca.

Lo scopo del progetto è quello di valorizzare un’arte in pericolo e al contempo di aiutare 17 donne in condizioni di fragilità ad entrare nel mondo del lavoro. Con il supporto e la formazione di artigiane esperte nella tecnica di intreccio, queste donne avranno la possibilità di imparare il mestiere e contribuire alla sopravvivenza della libbaneria.

Il tutto sarà condotto in stretta collaborazione con professionisti ed esperti, nazionali e internazionali, che aiuteranno a creare nuovi prodotti e a promuovere un turismo locale ad hoc. Mentre, l’obiettivo finale prevede la nascita di un’impresa sociale sotto il nome di Nuova libbaneria mediterranea, dove 4 donne avranno la possibilità di vendere le loro creazioni.

INTRECCI DI VITA 2.0

tessitura a telaio

Intrecci di Vita 2.0 è un’iniziativa promossa nel comune di Squillace e Girifalco, in provincia di Catanzaro, che punta al reinserimento lavorativo e sociale di donne con condizioni fragili. Il progetto è volto a rivalutare la tradizionale tessitura a telaio.

Nel concreto, 20 donne saranno formate e avranno la possibilità di ottenere una certificazione come operatrici tessili. Nel percorso di tirocinio che si svolgerà presso aziende locali, le aspiranti tessitrici saranno costantemente supportate sia per quanto riguarda la formazione sia con un supporto psicologico attivo.

Quattro delle suddette otterranno un impiego nel settore in una cooperativa sociale che aderisce all’iniziativa. Quest’ultima sarà rilevante poiché amplierà l’offerta tessile dell’impresa, puntando su una moda femminile improntata sulla produzione con filati naturali.

Al contempo, verranno stipulati degli accordi tra le imprese della filiera tessile locale per cercare di garantire un’economia circolare più marcata e recuperare materiali usati per riciclarli.

GRANAI IN COMUNE

cereali e legumi trasformati

Nei comuni di Spinazzola, Minervino Murge e Poggiorsini in Puglia, e a Palazzo San Gervasio in Basilicata, si intende dare vita ad una Scuola dei Grani, ossia una struttura in cui si trasformeranno legumi e cereali al fine di realizzare prodotti per coloro che soffrono di celiachia, diabete o qualsivoglia patologia di tipo alimentare.

Il progetto avrà l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro persone con difficoltà alle spalle come disoccupati da lungo tempo, donne che hanno perso il lavoro in seguito a maternità o immigrati. I tirocinanti selezionati avranno la possibilità di lavorare nel settore agroalimentare e in particolare con prodotti tipici locali dell’Alta Murgia, come il grano saraceno e le lenticchie di Altamura.

L’iniziativa vuole dar vita ad una cooperativa di comunità all’interno della scuola che riuscirà nel tempo a produrre e trasformare i prodotti e venderli sia localmente sia su una piattaforma e-commerce.

IL VICOLO DEI FAGIOLI

fagioli cannellini di Cellole Enel nel cuore del Sud

La valorizzazione di un prodotto tipico locale come il fagiolo cannellino suscieglio è l’obiettivo del progetto: Il Vicolo dei Fagioli. In particolare, prendendo in prestito terreni confiscati alle mafie e spazi riqualificati, si vuole valorizzare e rilanciare il settore agricolo in tal senso.

L’area interessata riguarderà i comuni di Cellole e di Sessa aurunca in provincia di Caserta. La zona sarà inoltre supportata nel rilancio grazie alla fornitura stagionale di semi e alla garanzia di riacquisto del prodotto.

Il progetto è rivolto a 6 persone in condizioni di fragilità che gli permetterà di formarsi nei processi di coltivazione e di lavorare nelle diverse fasi dell’intero processo, dalla semina alla trasformazione del fagiolo cannellino suscieglio. Uno di loro potrà ottenere un contratto a tempo determinato in una cooperativa partner con possibilità di estensione a indeterminato.

L’iniziativa avrà come obiettivo quello di monitorare, rivalutare e spingere il prodotto sul territorio per riportarlo sul mercato anche con strategie di marketing mirate.

IMPARA S’ARTE

tifa, pianta spontanea palustre

Il piano proposto favorisce l’inclusione sociale e lavorativa sia a persone con disabilità mentali sia a individui selezionate dai servizi sociali. Le persone selezionate risiedono in alcuni dei comuni sardi in provincia di Nuoro che sono in via di spopolamento. In particolare, il progetto si focalizza sulle località di Orosei, Onifai, Loculi, Irgoli e Galtellì.

16 persone saranno formate e seguite lungo un percorso di tirocinio volto a rivalutare il mestiere dell’intrecciatore di fibre naturali. Nello specifico, sarà utilizzata la tifa, una pianta palustre che intrecciata permette di realizzare prodotti come sedie, tavoli o sdraio che possono sostituire la plastica.

I futuri professionisti saranno adeguatamente supportati lungo l’intera durata del tirocinio con sostegno psicologico e affiancamento in loco. Inoltre, saranno accolti in una struttura che servirà anche da vetrina e punto vendita per i prodotti artigianali realizzati. Le creazioni saranno esposte in musei, in spazi pubblici e potranno essere commissionate anche da imprese locali.

Come ultimo punto, si intende immettere nel mondo del lavoro ben 6 persone che con il tempo saranno guidate fino a raggiungere un’indipendenza imprenditoriale.

FIL ROUGE

sartoria e ricamo salentino nel cuore del Sud Enel

In provincia di Lecce, nel comune di Galatina, il progetto promosso dall’Associazione Levera ha come scopo quello di favorire la nascita di una sartoria sociale e in un immobile confiscato che ha un alto valore simbolico per l’intera comunità.

L’iniziativa vuole offrire aiuto a donne che hanno subito violenze per garantirne l’inclusione sia lavorativa che sociale. In particolare, le persone scelte, 15 tirocinanti, saranno formate e accompagnate nel percorso formativo che le inizierà alla sartoria e nel ricamare nello stile salentino.

Le tecniche dell’antica arte salentina, per le migliori 6 tirocinanti, serviranno a diventare soci di una nuova cooperativa sociale impegnata nella produzione di abbigliamento e accessori con tessuti offerti da imprese appartenenti alla filiera tessile locale. Le altre artigiane potranno accedere a tirocini in aziende locali o cercare impiego autonomamente.

Il progetto propone anche la creazione di un marchio: Fil Rouge by Levera, insieme ad un fondo per promuovere il nuovo brand.

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