Non sprecare vita. Bimba ingoia batteria, i medici non se ne accorgono, morta

Una bimba di 20 mesi e’ deceduta all’ospedale Gaslini di Genova per l’emorragia interna provocata dalla presenza nell’esofago di una batteria, piccola, tonda e piatta, che aveva inghiottito probabilmente giorni prima del decesso. La morte e’ avvenuta domenica pomeriggio ma solo giovedi’ e’ stato possibile accertarne le cause, al termine dell’autopsia effettuata dal dottor Luca […]

Una bimba di 20 mesi e’ deceduta all’ospedale Gaslini di Genova per l’emorragia interna provocata dalla presenza nell’esofago di una batteria, piccola, tonda e piatta, che aveva inghiottito probabilmente giorni prima del decesso. La morte e’ avvenuta domenica pomeriggio ma solo giovedi’ e’ stato possibile accertarne le cause, al termine dell’autopsia effettuata dal dottor Luca Tajana, incaricato dal pm Stefano Puppo di chiarire le cause della morte.

LA VICENDA – Secondo quanto accertato la batteria si era attaccata alle pareti dell’esofago, creando una ulcerazione che domenica mattina si e’ perforata. La bimba ha rimesso sangue ed i genitori l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Gaslini dove sono giunti alle 9,30. La piccola, viva e cosciente e’ stata trattenuta per ore in osservazione, in codice giallo, ovvero di media gravita’ e che non presuppone il pericolo di vita. Le sono state fatte le analisi del sangue che hanno rivelato i valori di emoglobina molto bassi. Alle 16 la piccola ha avuto un’altra crisi. I medici hanno chiesto l’autorizzazione a effettuare una endoscopia d’urgenza, ma era troppo tardi. La bimba e’ stata vittima di un blocco cardiaco ed e’ deceduta. Il magistrato Puppo aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti ipotizzando l’omicidio colposo. Su questo fascicolo da oggi potrebbero comparire i nomi dei medici che hanno avuto in cura la bambina dal momento del suo ingresso al pronto soccorso. I genitori hanno nominato un perito di parte, il dottor Marco Salvi, e si sono affidati all’avvocato Fabio Fleres, per seguire il caso in procura. (Fonte Agenzia Agi)

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