Nuggets di pollo: poca carne e tanti ingredienti di dubbia qualità

Con gli hamburger, i nuggets di pollo rappresentano una pietanza molto richiesta, e non solo nei supermercati: facili da preparare, gustosi, risolvono il problema di pranzo e cena in pochi minuti. Peccato però che i marchi più venduti di un cibo che può anche essere preparato in casa, promuovo nuggets che di pollo ne hanno ben poco. Mentre presentano diverse sostanze alquanto discutibili.

Ma vediamo i casi più significativi.

Con il marchio Amadori il mercato dei nuggets industriali è inondato da prodotti (per le esempio le Birbe) che si presentano con pollo “100 per cento italiano” . Sarà. Ma la quantità totale è meno del 48 per cento, e il resto è olio di colza, glutine di frumento, semola di grano duro, amido di frumento, pangrattato, acqua e farina di mais. Le Birbe con gli spinaci o con lo speck hanno un quantitativo di pollo che scende addirittura al 37 e al 34 per cento.
Aia ha diverse linee, da Chicken Nuggets da banco frigo a prodotti surgelati come i Nagghy e i Nuggets Selezione Gourmet. In tutti i casi la carne di pollo non supera il 57 per cento, e il resto è farina di frumento, acqua, olio di girasole, acido ascorbico, spezie e aromi.
La linea classica della Findus, Chicken Nuggets, ha un contenuto di carne che si ferma al 46 per cento. Il resto è farina di frumento, olio di colza, farina di mais, amido di frumento e di mais, aglio e cipolla in polvere, acqua.
Anche McDonald’s, a differenza degli hamburger 8che hanno carne al 100 per cento) ha un contenuto di pollo nei suoi nuggets attorno al 46 per cento.

A proposito dell’acqua c’è da segnalare che, quando supera il 5 per cento oltre che nella lista degli ingredienti, va indicata anche nelle denominazione del prodotto. Ma è una norma che di fatto nessuno rispetta.

Nuggets di pollo: poca carne e tanti ingredienti di dubbia qualità

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