Come si affronta l’obesità

Uno studio americano: l'obesità accorcia la vita di otto anno. Quando viene considerata grave? I fattori ambientali e quelli generici. Nel 2025 gli obesi nel mondo saranno quasi due miliardi

danni dell'obesità grave
Entro il 2035 nel mondo ci saranno 1,9 miliardi di obesi, una persona su quattro, secondo i dati elaborati dalla World Obesity Federation. Per capire come affrontare l’obesità, bisogna partire da un elemento: è una patologia molto subdola. Dai datidell’European Association for the Study of Diabetes è emerso che il 15-20 per cento delle persone obese, in maggioranza donne, non ha, in apparenza, sintomi significativi per il grasso eccessivo. La glicemiae la pressione sono nella norma, né ci sono sintomi di problemi cardiovascolari. Ma con il passare del tempo, gli obesi hanno il 50 per cento di possibilità in più, rispetto a chi è normopeso, di sviluppare malattie cardiache o diabete di tipo 2. Il secondo elemento da non sottovalutare è che il peso non è l’unico parametro per definire l’obesità. Quando il rapporto tra il peso in chili e la statura in metri al quadrato risulta superiore a 30, allora si parla di obesità. Ma, peso e rischi da problemi cardiovascolari e di diabete a parte, l’obesità si manifesta con muscoli pesanti ( e quindi grandi difficoltà di movimento, talvolta persino di camminare), ipertensione. un aumento della produzione di citochine, con un indebolimento del sistema immunitario.

Dati sull’obesità

L’obesità è diventata un’emergenza planetaria. E lo dimostrano alcuni dati: soltanto in Italia causa 64 mila morti all’anno. Bambini e adolescenti obesi nel mondo sono 159 milioni: un numero 4 volte superiore a quello del 1990. In Italia il 19 per cento dei bambini sono in sovrappeso e il 9,8 per cento risultano obesi. I paesi più colpiti dall’epidemia dell’obesità e dalla patologia del sovrappeso in Europa sono la Croazia e Malta (entrambe con il 64 per cento della popolazione in sovrappeso), seguite da Repubblica Ceca, Ungheria e Islanda (con il 60 per cento della popolazione). Per nostra fortuna, l’Italia, con la Francia, è nella parte bassa della classifica, con il 45,7 per cento della popolazione in sovrappeso. Negli ultimi 40 anni, a forza di diete sbagliate, di stili di vita non corretti,  e di cattiva alimentazione, nella parte ricca del mondo abbiamo messo su 6 chili per abitante.
Il numero degli obesi in Italia è triplicato rispetto agli anni Ottanta: attorno ai 50 anni circa la metà della popolazione è in sovrappeso, e l’11 per cento è obesa. La percentuale cresce scendendo verso le regioni meridionali, mentre l’Italia ha il record europeo dell’obesità infantile, per la quale, a livello mondiale, si prevede un aumento del 60 per cento entro il 2030.

Stime che lasciano pensare e a cui bisogna saper trovare una soluzione, adottando uno stile di vita più sano, prediligendo una dieta equilibrata, senza tralasciare l’attività fisica. Ma vediamo nel dettaglio cos’è l’obesità grave, quali sono i sintomi e le cause, e che rischi si corrono senza una sana prevenzione.

Obesità grave

L’obesità grave si manifesta con un eccesso di accumulo del grasso corporeo in diverse parti del corpo. Le motivazioni possono essere numerose, ma il costante incremento della patologia a livello globale suggerisce che le nuove tecnologie, l’aumento dei comfort e la minore esigenza di spostamenti, sta conducendo la popolazione verso una vita sempre più inattiva.

In particolar modo, la trasformazione degli stili di vita è favorito da un abbondante accesso al cibo, spesso poco sano, conosciuto anche come  junk food, e direttamente da casa.

Tuttavia, l’obesità non è imputabile solo ai cambiamenti della società. Sarebbe infatti del tutto riduttivo affermare ciò. Piuttosto, bisognerebbe considerare questa patologia il risultato di un ampio concentrato di fattori tra i quali, in primis, è l’ambiente in cui si nasce, si cresce e si vive, a gravare in maggior modo. Ma vediamolo più nel dettaglio.

obesità grave

Quando una persona è considerata obesa

È con l’ Indice di massa corporea, IMC, meglio noto come Body Mass Index, BMI, che si comprende se il peso corporeo di una persona è nella norma o eccedente. La condizione di sovrappeso è determinata da un valore di IMC superiore a 25 fino a 29,9. L’obesità invece inizia da un valore assoluto di 30, maggiore il valore, più gravi saranno gli effetti sull’organismo. L’obesità grave è superiore a 40, con un impatto sul corpo notevole.

Secondo studi recenti, l’obesità viscerale, ossia l’adipe accumulato nella parte dell’addome, è quello più pericoloso. Si aggiungono in secondo piano gli accumuli localizzati nell’area dei glutei, nella parte posteriore del tronco, sulle anche e sulle cosce.

Soprattutto nel primo caso, la bilancia non basta, ma come suggeriscono gli esperti, bisognerebbe misurare il giro vita, ad un’altezza tra l’ultima costola e l’anca. Per gli uomini, il range da non superare è tra i 94 cm e i 102 cm. Per le donne invece non oltre gli 88 cm. Al di sopra di questi valori, il corpo inizia a subire danni a vari livelli, gettando evidentemente anche le basi per una qualche forma di patologia cronica futura.

BMI (Indice di massa corporea)

È necessario ricordare che l’Indice di Massa Corporea non è l’unico fattore da tenere in considerazione. Per una diagnosi corretta, è necessaria un’anamnesi più dettagliata, ottenuta anche grazie ad una storia clinica, condizioni psico-fisiche del soggetto, circonferenza dell’addome e massa corporea. Inoltre, è da tenere in mente, che il BMI che si può anche effettuare online, non tiene in conto fattori come:

  • Massa magra
  • Massa grassa
  • Percentuale di acqua
  • Sesso
  • Etnia
  • Età

Per questo tipo di diagnosi è consigliato consultare uno specialista e in particolar modo un nutrizionista, un dietologo o un dietista.

Misurazione con il metro della sarta

Di fronte ai dubbi sull’attendibilità del BMI, evocati da diverse ricerche scientifiche, ha preso quota un vecchio ma certo metodo per misurare sovrappeso e obesità: misurare il girovita con il metro della sarta. Nelle donne deve essere al di sotto degli 80 centimetri, negli uomini al di sotto dei 94 centimetri.

Tabella per i calcoli

Il calcolo dell’indice di massa corporea può essere ricavato con questa operazione:

  • IMC = Altezza in Cm / (Peso in Kg)2

Il risultato di questo calcolo , come già accennato, sarà da considerarsi incompleto e da approfondire con uno specialista. I valori della tabella da tenere in considerazione sono i seguenti:

Livello massa corporea  IMC
Sottopeso grave <16,5
Sottopeso 16,5 – 18,4
Normale 18,5 – 29,4
Sovrappeso 25 – 29,9
Obeso I livello 30 – 34,9
Obeso II livello 35 – 39,9
Obeso grave, III livello >40

Errori BMI

Da diverso tempo l’indice di massa corporea (BMI) è finito sotto accusa per i suoi errori, e in america non viene più considerato lo strumento più adatto per misurare la reale obesità di una persona. Una ricerca della Rutgers University ha dimostrato che le indicazioni di peso attraverso il BMI sono sbagliate nel 53 per cento dei casi. Con indicazioni inferiori rispetto alla situazione reale del paziente. Informazioni più precise arrivano invece dalla Dexa, un esame del peso corporeo a radiazioni ionizzanti. Secondo la scienziata italiana Annamaria Colao, presidente della Società italiana di Endocrinologia, il limite del BMI è di non essere in grado di fare importanti distinzioni. Tra acqua, massa ossea, massa muscolare, e tessuto grasso. Tra accumulo di grasso viscerale, la cosiddetta “pancetta” e grasso sottocutaneo. Le donne,  per esempio,  hanno più grasso sottocutaneo rispetto agli uomini, sui fianchi e sulle cosce. Mentre i maschi accumulano grasso nelle zone centrali del corpo. Seguendo soltanto i dati del BMI, secondo la professoressa Colao, si rischia di sovrastimare l’obesità nelle donne e di sottostimarla negli uomini.

Sintomi

Un soggetto in sovrappeso può già iniziare a presentare alcuni sintomi tipici patologici come affanno, capacità respiratoria ridotta, dispnea e difficoltà di movimento. Nel caso dell’obesità, o ancor più grave, in presenza di obesità grave di terzo grado, i soggetti hanno una limitazione determinante nel movimento, la capacità dell’apparato respiratorio è ridotta drasticamente, provocando anche interruzioni del respiro, specie quando in posizione supina, compromettendo la qualità del riposo e del sonno.

Al contempo, la forte sollecitazione alle articolazioni, in particolare ginocchia, anche e schiena, può portare a dolori non solo articolari, ma anche muscolari costanti. Un altro elemento distintivo dell’obesità è l’eccessiva sudorazione. Negli obesi gravi, un semplice movimento può diventare uno sforzo importante e portare alla sudorazione in breve tempo.

obesità grave donne

Cause

L’obesità è considerata la patologia multifattoriale per eccellenza e proprio per questo, può essere condizionata da fattori:

  • Psicologici
  • Genetici
  • Metabolici
  • Endocrini
  • Ambientali

Ma vediamoli più nel dettaglio.

Fattori psicologici

Nella società attuale, i soggetti in sovrappeso o obesi sono spesso condizionati da eventi di stigmatizzazione da parte di altri. La condizione fisica può diventare un vero problema e scatenare reazioni psicologiche negative, portando a stress, ansia e condizioni di disagio anche estreme. Lo stato psicologico di una persona è importante anche sul peso poiché in mancanza di stimoli, contatti e motivazione, il soggetto potrebbe isolarsi e favorire una vita poco attiva a discapito della salute.

Fattori genetici

È noto come la genetica possa condizionare un individuo, la predisposizione è dovuta alla produzione di una quantità minore di ormoni o proteine del normale, alterando il comportamento del soggetto. Ad esempio, minore produzione di leptina, che è un importante regolatore della sazietà, si traduce in maggiore fame, metabolismo rallentato e maggior accumulo di grasso corporeo.

Fattori metabolici

Il metabolismo influisce sulla velocità e l’efficienza nel consumare le energie dell’organismo. Un metabolismo lento non riuscirà a stare al passo con una quantità di cibo anche normale, se non accompagnato da attività fisica e una dieta regolare. In parte può derivare da un fattore genetico, in altri casi, è l’organismo che deve essere allenato per portare il metabolismo nei livelli normali. Complici spesso di un metabolismo pigro sono il sedentarismo, l’assenza di sport e uno stile di vita poco attivo se non inattivo.

Fattori endocrini

Gli ormoni svolgono dei compiti vitali nel nostro organismo e quando si è in presenza di una disfunzione, una patologia cronica o una qualche forma di insufficienza ormonale, è possibile che si innescano dei meccanismi tra cui anche l’aumento del peso. Nei casi più noti, l’ipertiroidismo è una delle patologie che maggiormente influisce sul peso corporeo del soggetto.

Fattori ambientali

Il contesto di riferimento è di sicuro tra i pilastri cardini nell’insorgere dell’obesità. Un contesto socio-economico come quello occidentale, focalizzato sulla diffusione di regimi alimentari errati e per nulla salutari, ma anche la propensione a consumare alimenti grassi, specie quelli preconfezionati o ricchi di zuccheri raffinati. A questi si aggiunge il comfort e la tecnologia che favoriscono la sedentarietà e quindi l’assenza di attività fisica.

Farmaci che favoriscono l’obesità

In determinati contesti, quando il paziente è affetto da altre patologie, potrebbe sperimentare un aumento di peso per la somministrazione di farmaci come l’insulina, sulfaniluree, o tiazolidinedioni per la cura del diabete. Ma anche antipsicotici atipici, antidepressivi, anticonvulsivanti per trattare condizioni psichiatriche e neurologiche. Infine, anche i farmaci a base di steroidi e i betabloccanti possono incrementare il peso corporeo.

Dieta per obesità grave

La dieta per un obeso grave è qualcosa di assolutamente personale che va individuata con un nutrizionista o un dietologo, in seguito ad una diagnosi approfondita. Di sicuro, è possibile indicare cosa non deve mangiare un obeso. In primis, chi soffre di questa patologia dovrebbe far a meno di cibo preconfezionato, così come di bevande gasate e zuccherine, eliminare del tutto il junk food, ossia patatine, biscotti, merendine e snack vari, tutti alimenti che sarebbero da scartare da chiunque. Al contempo, un obeso dovrebbe prediligere verdure a foglia verde, alimenti come frutta, ortaggi e legumi freschi, con poco condimento e rinunciando alle fritture.

Rischi per la salute

L’obesità è una condizione patologica che può danneggiare numerosi sistemi dell’organismo, a partire dalle articolazioni: ginocchia, colonna vertebrale, schiena e anche principalmente. Queste con il tempo possono condurre all’insorgere di artrosi, insufficienza venosa, ma anche problematiche connesse alla pelle. cellulite, problemi cutanei come secrezioni endocrine, smagliature, infiammazioni cutanee per lo sfregamento della pelle, e la dermatite atopica.

A livello cardio-vascolare, l’obesità può portare a ipertensione arteriosa, iperglicemia, ipercolesterolemia, trigliceridi e diabete. Nei casi più gravi può portare ad infarto del miocardio, ictus ischemico, angina pectoris, e aritmie gravi.

I problemi possono sorgere anche all’apparato respiratorio, con sintomi come affanno, dispnea, difficoltà nello stare sdraiati e quindi anche sonno e riposo compromesso.

L’obesità grave, ma anche i soggetti in sovrappeso, sono più esposti a contrarre neoplasie e in particolare il tumore alla mammella, tumore ai reni e alla cistifellea, tumore al fegato, così come il tumore al colon e al retto.

L’obesità, inoltre, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, può arrivare a ridurre la vita di una persona anche di 8 anni. Pertanto, l’obesità è da tenere sotto stretta osservazione e soprattutto, bisogna trovare il modo per trattare il problema con una diagnosi precoce e degli interventi mirati ed efficaci con il supporto di medici specialisti.

Tumori che possono nascere dal sovrappeso

La relazione tra obesità e cancro, che fino a qualche tempo fa veniva perfino smentita, è sempre più affermata sul piano scientifico.  Come, per esempio, in uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, realizzato in Gran Bretagna su un campione di oltre 5 milioni di persone, pari al 9 per cento della popolazione. Un campione largo e attendibile, dunque. Le conclusioni della ricerca sono sconvolgenti: nel Regno Unito, secondo gli scienziati, si registrano almeno 12.000 nuovi tumori l’anno in conseguenza dei chili di troppo. Cioè di una massa corporea, che ciascuno di noi può facilmente calcolare (dividendo il peso in chilogrammi per l’altezza al quadrato misurata in metri), giudicata eccessiva, laddove il rischio scatta negli adulti quando il sovrappeso si attesta dai 13 ai 16 chilogrammi in eccesso. Quali sono i tumori che uomini e donne in sovrappeso rischiano di sviluppare in modo così significativo? Almeno sei: utero, colecisti, rene, cervice, tiroide, leucemia. In particolare, il rischio del cancro all’utero, per le donne, aumenta del 62 per cento nel caso di una massa corporea in sovrappeso. Inoltre le donne grasse hanno molte più probabilità di essere colpite dal tumore alla mammella, mentre per gli uomini vola il pericolo del cancro alle vie biliari e al retto.

La ricerca inglese, oltre al significativo numero di persone coinvolte, ha altri parametri che la rendono particolarmente attendibile e utilissima per le politiche sanitarie e per dare una regolata ai nostri stili di vita. Le condizioni di salute dei partecipanti allo studio sono state esaminate, con continuità, per un periodo di sette anni, e durante questo tempo 166.955 persone hanno sviluppato uno dei 22 tumori presi in considerazione. La scienza, dunque, continua a lanciare campanelli d’allarme sulla cattiva alimentazione e sui danni del sovrappeso. Dopo il rischio-diabete, e l’aumento di malattie cardiovascolari o di problemi legati alla pressione, adesso sappiamo che l’obesità ha una relazione diretta con il cancro.

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