Indice degli argomenti
Cos’è la cataratta
L’intervento di cataratta
Quanto si aspetta per un intervento di cataratta
Sintomi
Questo disturbo oculare è riconoscibile per alcuni dei sintomi principali che i pazienti sperimentano. In particolar modo, la patologia si manifesta con:
- Offuscamento della visione
- Ipersensibilità alla luce
- Abbagliamento
- Ridotta percezione dei colori
- Perdita del contrasto
- Necessità di più luce per vedere bene
- Disturbi durante la guida notturna
Nelle forme più avanzate, il cristallino catarattoso subisce una variazione cromatica: un giallastro spento che tende verso il grigio-bianco. Il cristallino appare così come appannato. E ad oggi, l’unico modo per intervenire sulla patologia è quello di fare un intervento chirurgico.
Cause
- Traumi diretti dell’occhio, come contusioni e ustioni
- Malattie oculari come il gflaucoma
- Malattie complesse come il diabete
- Uso frequente e prolungato di medicinali a base di cortisone
- Eccessiva esposizione ai raggi X o esposizione non protetta ai raggi utravioletti.
Diagnosi
Quando operarsi
La rimozione chirurgica è l’unica terapia possibile per eliminare la cataratta. L’intervento in genere va programmato quando l’opacizzazione del cristallino inizia a limitare le attività quotidiane del paziente e i sintomi interferiscono con la capacità visiva.
Grazie a tecnologie di ultima generazione e anche agli enormi passi avanti in ambito medico-chirurgico, l’intervento alla cataratta è eseguito sempre prima, anticipando il decorso patologico.
La tecnica di intervento standard impiegata per l’operazione chirurgica è la facoemulsificazione.
Il primo passo prevede la frammentazione e l’aspirazione del nucleo del cristallino grazie all’impiego di una sonda ad ultrasuoni (facoemulsificatore).
L’ultima fase vede la sostituzione del cristallino con una lente sintetica che a sua volta viene posizionata nell’involucro del cristallino, in maniera tale da restare fissa all’interno dell’occhio. Ma questo non è l’unico modo.
Intervento con il laser
In numerosi centri specializzati, l’intervento alla cataratta può essere eseguito anche con il laser a femtosecondi. Diversamente dall’intervento standard, in questo caso il chirurgo, con l’ausilio di un laser, esegue delle incisioni sulla cornea per accedere alla cataratta.
Aprendo la capsula anteriore del cristallino, riesce a frantumare la lente opacizzata. Dopodiché, si passa al metodo classico, sostituendo quindi il cristallino con una nuova lente sintetica.
- Un recupero visivo più rapido e completo
- Una reazione infiammatoria più contenuta
- Una enorme velocità dell’intervento rispetto a quello tradizionale
- Una maggiore precisione dell’intervento, in quanto il laser esegue tagli della cornea molto piccoli e mirati, e la capsuloressi (quelle eseguite dal laser sono il doppio più resistenti e cinque volte più precise di quelle fatte manualmente). In questo modo si riducono al minimo i rischi di astigmatismo dopo l’intervento
- Un trauma minore per il paziente e un minore uso di ultrasuoni
- L’operazione con il laser non prevede in alcun modo il ricovero in ospedale, ma solo una visita oculistica per valutare il cristallino da impiantare.
Cataratta secondaria
Si definisce cataratta secondaria quella condizione per cui l’involucro artificiale nel quale è stata introdotta la lente sintetica che ha sostituito il primo cristallino si opacizza.
Questo fenomeno può verificarsi per diverse ragioni anche se non frequente. D’altro canto, La cataratta vera e propria non può più ripresentarsi sull’occhio che ha subito l’intervento poiché il cristallino è artificiale.
Subire un intervento alla cataratta, sebbene sia veloce e sempre più sicuro, comporta uno stress oculare importante di cui tenere conto. A fine operazione infatti è fondamentale non ricorrere al trucco, specie quello circoscritto all’area oculare, per due settimane.
Evitare di utilizzare spray, profumi o sostanze gassose che potrebbero compromettere la guarigione dell’occhio. È possibile fare la doccia, ma meglio aspettare tre o quattro giorni per i capelli.
Inoltre, è sconsigliato effettuare lavori pesanti o in contesti polverosi o sporchi come magazzini o fabbriche.
Una delle domande più frequenti dei pazienti dopo l’intervento di cataratta è: in seguito ad un’operazione alla cataratta dopo quanto tempo si può guidare l’auto? Anche in questo caso, a seconda della condizione di recupero del paziente, aspettare almeno una settimana. Da ricordare anche che in caso di esplosione di un air-bag, l’occhio potrebbe subire il colpo negativamente.
Quanto si aspetta per una cataratta
Prevenzione
La cataratta è una patologia che può essere prevenuta adottando alcuni accorgimenti e scelte sia nell’alimentazione che nello stile di vita.
Frutta e verdura ricche di antiossidanti possono ridurre notevolmente le probabilità che il disturbo si presenti anche in età avanzata. Inoltre, è bene difendere gli occhi dalla luce ultravioletta e dal sole in generale con l’uso di occhiali da sole.
Infine, sebbene importanti allo stesso modo, tenere nei valori normali la glicemia ed evitare il fumo sono fattori che incidono positivamente.
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