Quando bisogna operarsi di cataratta

I sintomi sono l'offuscamento della vista e una ridotta percezione dei colori. L'intervento è diventato semplice, ma si complica se viene rinviato troppo.

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QUANDO OPERARSI DI CATARATTA?

La cataratta è un tipo di disturbo oculare che emerge soprattutto in età avanzata. Il cristallino, ossia la lente adibita a focalizzare l’immagine e a renderla nitida alla nostra vista, va incontro a una graduale opacizzazione. Un degrado che può annebbiare parzialmente o totalmente la vista.

Si risolve, in genere, con un intervento alla cataratta, un’operazione chirurgica il cui obiettivo è sostituire il cristallino. Si tratta di un intervento non pericoloso, indolore e di breve durata. L’occhio operato, infatti, deve restare coperto solo per un giorno. Dopo circa una settimana il recupero visivo sarà più che soddisfacente per il paziente. Mentre, in 10-15 giorni il recupero può considerarsi totale e al tempo stesso rimodulare la qualità visiva.

Ma in cosa consiste nello specifico un intervento alla cataratta e quando il medico potrebbe indicare questa soluzione per il paziente?

CATARATTA

La domanda più delicata alla quale solo il medico, prima del paziente, può rispondere in presenza dei classici sintomi della cataratta, è la seguente: Quando operarsi? In passato l’operazione, complessa e rischiosa in tarda età, veniva rinviata fino al momento nel quale il paziente non riusciva più a vedere. Adesso, anche in virtù del fatto che questo è diventato un intervento di routine, con tecniche sempre più sofisticate, veloci e prive di rischi e controindicazioni, si tende a decidere di operarsi quando la qualità della vita, per colpa della vista, non è più giudicata soddisfacente dal paziente.

COS’È LA CATARATTA

La cataratta è una patologia oculare grave che se non adeguatamente trattata in tempo, può portare anche a cecità. Nello specifico, il cristallino che è situato tra iride e corpo vitreo, può iniziare a perdere la sua normale trasparenza e quindi annebbiare gradualmente la vista.

Etimologicamente parlando, il termine cataratta deriva dal greco katarraktês, che indicava l’azione del cadere da una posizione elevata verso il basso. E in effetti è proprio quello che accade con questo disturbo. L’occhio, infatti, perde progressivamente la capacità visiva come se un velo scendesse sull’occhio dall’alto e ne offuscasse la vista.

La cataratta si sviluppa in uno o in entrambi gli occhi e, in percentuale, colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini.

visita oculistica cataratta

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SINTOMI

Questo disturbo oculare è riconoscibile per alcuni dei sintomi principali che i pazienti sperimentano. In particolar modo, la patologia si manifesta con:

  • Offuscamento della visione
  • Ipersensibilità alla luce
  • Abbagliamento
  • Ridotta percezione dei colori

Nelle forme più avanzate, il cristallino catarattoso subisce una variazione cromatica: un giallastro spento che tende verso il grigio-bianco. Il cristallino appare così come appannato. E ad oggi, l’unico modo per intervenire sulla patologia è quello di fare un intervento chirurgico.

CAUSE

A parte l’avanzare dell’età, di gran lunga la causa principale della cataratta, ci possono esserne altre:
  • Traumi diretti dell’occhio, come contusioni e ustioni
  • Malattie oculari come il gflaucoma
  • Malattie complesse come il diabete
  • Uso frequente e prolungato di medicinali a base di cortisone
  • Eccessiva esposizione ai raggi X o esposizione non protetta ai raggi utravioletti.

DIAGNOSI

La diagnosi della cataratta avviene attraverso due esami decisivi: l’esame biomicroscopico completo con lampada a fessura e l’esame completo della refrazione e dell’acutezza visiva. Poi, in previsione dell’intervento, l’oculista può suggerire una ecobiometria per scegliere le lenti da inserire al posto del cristallino opacizzato. 

INTERVENTO CATARATTA

La rimozione chirurgica è l’unica terapia possibile per eliminare la cataratta. L’intervento in genere va programmato quando l’opacizzazione del cristallino inizia a limitare le attività quotidiane del paziente e i sintomi interferiscono con la capacità visiva.

Grazie a tecnologie di ultima generazione e anche agli enormi passi avanti in ambito medico-chirurgico, l’intervento alla cataratta è eseguito sempre prima, anticipando il decorso patologico.

La tecnica di intervento standard impiegata per l’operazione chirurgica è la facoemulsificazione.

Il primo passo prevede la frammentazione e l’aspirazione del nucleo del cristallino grazie all’impiego di una sonda ad ultrasuoni (facoemulsificatore).

L’ultima fase vede la sostituzione del cristallino con una lente sintetica che a sua volta viene posizionata nell’involucro del cristallino, in maniera tale da restare fissa all’interno dell’occhio. Ma questo non è l’unico modo.

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MOMENTO MIGLIORE PER INTERVENTO CATARATTA

Come capire il momento migliore per fare l’intervento di cataratta? Questa patologia, a partire i sintomi dei quali abbiamo parlato, che non sempre compaiono, non porta a un peggioramento dell’acutezza visiva, ovvero della capacità di percepire, con l’occhio, anche i dettagli più fini di un. oggetto. Dunque, la decisione sul momento migliore per l’intervento è una responsabilità dell’oculista, che deve valutare il giusto rispetto al peggioramento della vista del paziente e anche a come ciò incide in modo negativo sulla sua qualità della vita.

CHE SUCCEDE QUANDO L’INTERVENTO DI CATARATTA È IN RITARDO?

Se l’intervento di cataratta è rinviato troppo, il cristallino diventa più duro e opaco, ed i rischi chirurgici, ormai molto bassi anche grazie al progresso della tecnologia per questa operazione, aumentano. I danni più frequenti e possibili sono: lesioni alla cornea, infiammazioni dei tessuti oculari, recupero visivo molto ridotto rispetto alle aspettative del paziente.

INTERVENTO CATARATTA CON IL LASER

In numerosi centri specializzati, l’intervento alla cataratta può essere eseguito anche con il laser a femtosecondi. Diversamente dall’intervento standard, in questo caso il chirurgo, con l’ausilio di un laser, esegue delle incisioni sulla cornea per accedere alla cataratta.

Aprendo la capsula anteriore del cristallino, riesce a frantumare la lente opacizzata. Dopodiché, si passa al metodo classico, sostituendo quindi il cristallino con una nuova lente sintetica.

VANTAGGI INTERVENTO CATARATTA CON LASER

I vantaggi più significativi dell’intervento di cataratta con il laser, rispetto a quello tradizionale sono:
  • Un recupero visivo più rapido e completo
  • Una reazione infiammatoria più contenuta
  • Una enorme velocità dell’intervento rispetto a quello tradizionale
  • Una maggiore precisione dell’intervento, in quanto il laser esegue tagli della cornea molto piccoli e mirati, e la capsuloressi (quelle eseguite dal laser sono il doppio più resistenti e cinque volte più precise di quelle fatte manualmente). In questo modo si riducono al minimo i rischi di astigmatismo dopo l’intervento
  • Un trauma minore per il paziente e un minore uso di ultrasuoni
  • L’operazione con il laser non prevede in alcun modo il ricovero in ospedale, ma solo una visita oculistica per valutare il cristallino da impiantare.

CATARATTA SECONDARIA

Si definisce cataratta secondaria quella condizione per cui l’involucro artificiale nel quale è stata introdotta la lente sintetica che ha sostituito il primo cristallino si opacizza.

Questo fenomeno può verificarsi per diverse ragioni anche se non frequente. D’altro canto, La cataratta vera e propria non può più ripresentarsi sull’occhio che ha subito l’intervento poiché il cristallino è artificiale.

Subire un intervento alla cataratta, sebbene sia veloce e sempre più sicuro, comporta uno stress oculare importante di cui tenere conto. A fine operazione infatti è fondamentale non ricorrere al trucco, specie quello circoscritto all’area oculare, per due settimane.

Evitare di utilizzare spray, profumi o sostanze gassose che potrebbero compromettere la guarigione dell’occhio. È possibile fare la doccia, ma meglio aspettare tre o quattro giorni per i capelli.

Inoltre, è sconsigliato effettuare lavori pesanti o in contesti polverosi o sporchi come magazzini o fabbriche.

Una delle domande più frequenti dei pazienti dopo l’intervento di cataratta è: in seguito ad un’operazione alla cataratta dopo quanto tempo si può guidare l’auto? Anche in questo caso, a seconda della condizione di recupero del paziente, aspettare almeno una settimana. Da ricordare anche che in caso di esplosione di un air-bag, l’occhio potrebbe subire il colpo negativamente.

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INTERVENTO CATARATTA: QUANDO È NECESSARIO

Ma quando diventa necessario l’intervento di cataratta? Pur trattandosi di un intervento semplice e senza particolari rischi, è bene non stringere troppo con i tempi.
La cataratta non è quasi mai necessaria prima dei quarant’anni. E diventa necessaria, invece, quando l’offuscamento del cristallino finisce per incidere in modo profondo e negativo con la nostra  vita quotidiana. Facciamo molta fatica, per esempio, a leggere oppure a guidare la macchina.

PREVENZIONE

La cataratta è una patologia che può essere prevenuta adottando alcuni accorgimenti e scelte sia nell’alimentazione che nello stile di vita.

Frutta e verdura ricche di antiossidanti possono ridurre notevolmente le probabilità che il disturbo si presenti anche in età avanzata. Inoltre, è bene difendere gli occhi dalla luce ultravioletta e dal sole in generale con l’uso di occhiali da sole.

Infine, sebbene importanti allo stesso modo, tenere nei valori normali la glicemia ed evitare il fumo sono fattori che incidono positivamente.

QUANTO SI ASPETTA PER UNA CATARATTA

Ma il vero problema per chi soffre di cataratta non è l’intervento, ormai considerato a rischio molto basso, quanto i tempi di attesa per farlo in una struttura pubblica. In media due anni. Al punto che in Italia, a fronte di 600mila interventi all’anno, ci sono 25mila persone in lista d’attesa per la cataratta. Una cifra scandalosa, e un grave rischio per chi non può permettersi di andare in una struttura privata. La conseguenza del mancato intervento è infatti l’ipovisione, ovvero la cecità.

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