Oche al posto dei diserbanti per fare il vino biodinamico

Nell'azienda agricola dei fratelli di Filippo, in provincia di Perugia, le oche passeggiano lungo le vigne. Per mantenere il terreno fertile e ricco

oche al posto dei diserbanti

Circa 100 litri di carburante per trattori e falciatrici per ogni ettaro di vigna da diserbare. Più gli innumerevoli prodotti chimici destinati allo stesso uso. Aggiungendoci anche tutti i fertilizzanti usati per rendere la terra ricca e piena di nutrienti. Il costo di ogni calice che mettiamo in tavola, economico ma anche in termini di genuinità, è salato.

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OCHE AL POSTO DEI DISERBANTI

Così, due fratelli umbri, Roberto ed Emma Di Filippo, 53 anni e 50 anni, hanno pensato di produrre un vino quasi completamente biologico, tagliando sui costi di diserbanti e fertilizzanti e offrendo un prodotto il più possibile sano e genuino. Fedeli ai principi dell’agricoltura biodinamica, nei 35 ettari di vigna della loro azienda vitivinivola di Cannara, in provincia di Perugia, hanno scelto delle aiutanti speciali per eliminare le erbacce e rendere il terreno fertile e ricco.

Il loro carburante è il mangime, perché e la Cantina Di Filippo si serve di 400 oche che liberamente pascolano dalle sei del mattino alle sette di sera. Passeggiando per i vigneti le oche diserbano, compattano il terreno in modo lieve e rilasciano componenti utilissimi per il mantenimento dell’equilibro agronomico della terra.

Niente di strano, dunque, anzi. Si tratta dell’applicazione pratica, in realtà già in via di sperimentazione, di un progetto di agroforestazione, un modello di agricoltura in cui coltivazioni e pascoli convivono creando sinergie virtuose. Un tipo di agricoltura non eco-impattante e assolutamente sostenibile, in cui non ci sono scarti o rifiuti, e anzi, essi diventano una risorsa.

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VIGNETO BIODINAMICO UMBRIA

Ma perché proprio le oche?Sono classici animali da cortile, anticamente scelti anche per tenere pulite le aie o i giardini. Addirittura, in rete circola un video di un agricoltore americano che lascia scorrazzare questi simpatici pennuti in lungo e in largo di una piantagione di cotone. Niente di innovativo, quindi, bensì la volontà di tornare a scelte di coltivazione più green, dalla sapienza antica. La scelta dell’oca, tuttavia, è stata valutata  insieme al Dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Università degli Studi di Perugia che sta seguendo il progetto e valutandone l’efficiacia e la fattibilità.

Quanto al vino che la Cantina Di Filippo produce, si fregia della denominazione di vino biodinamico, ma, per sgombrare il campo dagli equivoci, non è l’ennesimo marchio per giustificare prezzi assurdi o mode passeggere. Il vino biodinamico ha caratteristiche organolettiche diverse, ha una struttura più corposa e differente rispetto a quello prodotto con modalità tradizionali, non soltanto per quanto riguarda la salubrità e la genuinità.

(Immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook delle Cantine Di Filippo)

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