Un sorriso dolce, uno sguardo intenso e in testa il chiodo fisso di aiutare le famiglie dei propri connazionali, gli ucraini fuggiti in Italia da quando Putin ha scatenato il suo attacco nel loro paese.
OLGA NAKONECHNA
Olga Nakonechna, 33 anni, studentessa di Scienze dell’educazione all’università Lumsa di Roma, vive in Italia da sei anni, e ha capito benissimo uno dei problemi fondamentali che hanno le famiglie di profughi rifugiati nel nostro paese. Come trovare una scuola per i loro figli. In genere, si tratta di donne (i mariti sono impegnati al fronte) che non conoscono neanche una parola di italiano o di inglese, e non riescono a fare le varie pratiche burocratiche. A quel punto interviene Olga: cerca la scuola più vicina al luogo dove vive la famiglia ucraina, prende contatti, e prova a iscrivere, almeno temporaneamente, i ragazzi fuggiti con le loro madri. È riuscita persino a iscrivere quattro giovani musicisti al Conservatorio di Santa Cecilia.
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SCUOLE PER I BAMBINI UCRAINI
Tra i tanti modi per aiutare l’Ucraina, quello scelto da Olga ha un valore particolare: significa non lasciare sole le famiglie fuggite in Italia e dare un supporto importante alle madri che possono ricostruire una vita provvisoria, in attesa di tornare nel loro paese. Olga vive la tragedia del suo popolo in prima persona: il padre è medico dell’esercito e si trova, con tutta la sua famiglia, in Ucraina. Dove sta servendo il suo paese e il suo popolo.
Fonte immagine: Università Lumsa
LE STORIE DI CHI HA AIUTATO I PROFUGHI UCRAINI:
- Fania, ebrea ucraina, salvata da Maria durante il nazismo. E adesso restituisce l’aiuto
- Natalia, l’insegnante russa che insegna l’italiano alle profughe ucraine scappate a Palermo
- Fast food per i poveri, dove un cuoco russo cucina anche per i profughi ucraini
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