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OLMARIA
La olmaria è una pianta erbacea officinale, con un rizoma strisciante orizzontalmente. I fusti, eretti e alti fino a 1 metro e mezzo, sono semplici o ramificati solo in alto. Le foglie sono di due tipi: basali, lunghe fino a 50 centimetri, con un lungo picciolo; e quelle del fusto, più semplici, con alla base due foglioline a forma di orecchiette. I fiori, riuniti in una pannocchia terminale ampiamente ramificata, sono profumati, di colore bianco-crema e di forma ovale. I botanici chiamano l’olmaria, familiarmente, “regina dei prati” per l’eleganza delle infiorescenze, mentre gli erboristi la conoscono anche come Spirea ulmaria. È ottima da coltivare lungo le rive di stagni, laghetti e corsi d’acqua.
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COME SI COLTIVA
Si coltiva bene nelle zone umide e fino a 1.500 metri d’altezza. La pianta viene considerata anche un rimedio naturale per gli stati infiammatori, tanto che qualcuno la definisce “l’aspirina naturale”: gli impacchi vanno fatti con gli estratti.
ESPOSIZIONE E CLIMA
É una pianta rustica che sopporta le basse temperature e non teme il gelo. Ama esposizioni in pieno sole.
TERRENO E CURE COLTURALI
Cresce bene su ogni tipo di terreno (meglio se alcalino), purché fresco e ben drenato; importante è anche una buona dotazione di humus da fornire periodicamente al substrato.
IRRIGAZIONE
L’olmaria, per svilupparsi adeguatamente, ha bisogno di molta acqua, evitando comunque la formazione di ristagni.
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SEMINA E FIORITURA
La propagazione viene effettuata per talea di rizoma in autunno. La fioritura compare nel mese di luglio. I fiori dell’olmaria sono molto amati dalle api per la raccolta del polline e del nettare.
PARTI UTILI
Le parti utili dell’olmaria come pianta officinale sono le sommità fiorite e il rizoma. I fiori vanno tagliati 20 centimetri al di sotto dell’infiorescenza; il rizoma invece si raccoglie scavando la zappa. I fiori vanno asciugati all’ombra e conservati in un barattolo di vetro, il rizoma al sole e depositato in un sacchetto di carta.
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