ORA IL TUO TELEFONO È QUELLO DI UN RIFUGIATO –
Ormai siamo completamente assuefatti all’uso del cellulare. Per lavorare, informarci o semplicemente giocare, passiamo davvero tanto tempo con in mano il telefono, molto del quale è spesso superfluo. Per chi, però, ha deciso di lasciare il proprio paese per salvarsi la vita il cellulare può diventare uno strumento fondamentale durante la traversata. La Bbc media Action, la divisione della tv inglese che si propone di utilizzare il potere dei media per combattere la povertà e diffondere i diritti, ha svolto un esperimento dal quale è nato un video, “Ora il tuo telefono è quello di un rifugiato“, che racconta la traversata dei migranti proprio attraverso il loro cellulare.
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LA VITA DEI RIFUGIATI –
Il video inizia con questa domanda: “se stessi scappando dalla tua terra, qual è l’unico strumento tecnologico che porteresti con te?” e continua “per i prossimi minuti il tuo telefono è quello di un rifugiato”. Da Siria, Afghanistan e Iraq parte il viaggio ideale che ripropone le mappe che segnano il percorso, accompagnate dai messaggi preoccupati di amici e parenti. Attraverso questo esperimento si toccano con mano le difficoltà che incontra un rifugiato nella sua traversata anche nell’uso dell’unico mezzo di comunicazione che ha a disposizione. Il cellulare infatti è oggetto di numerosi problemi tecnici, dalla card che non funziona alla batteria che si scarica passando per lo schermo che si rompe durante una rivolta in un centro d’accoglienza.
IL VIDEO “ORA IL TUO TELEFONO È QUELLO DI UN RIFUGIATO”
DIRITTI UMANI MIGRANTI –
Questa crisi umanitaria, la più grave degli ultimi decenni, è la prima dell’era digitale, che ha permesso di raccogliere un’infinità di testimonianze proprio grazie ai telefoni che i migranti hanno con loro. Il video è stato girato a seguito di uno studio sulle esperienze in materia di comunicazione e informazione in merito all’uso di questo strumento. Per questa ragione, sono stati intervistati 79 rifugiati e 45 operatori umanitari per capire quali siano i comportamenti e le esigenze prioritarie d’informazione che hanno i profughi in tre determinati momenti: durante il loro viaggio, quando stazionano nei campi di “transito” in Grecia, e all’arrivo in Germania.
Dallo studio, che è stato condotto in collaborazione con Dahlia, e commissionato dal governo del Regno Unito, emerge che i migranti manifestano il bisogno di informazioni critiche su come sopravvivere nella loro situazione e rispetto a quello che gli succederà in futuro, come ad esempio se in quel determinato momento il Paese nel quale vogliono entrare ha chiuso i confini o no. In tal senso l’accesso a internet e ai social network si è rivelato essere un’esigenza fondamentale per permettere ai profughi di rimanere in contatto con la famiglia e informarsi su il da farsi.
Credit foto di copertina: Paul Prescott / Shutterstock.com
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