Gli oranghi hanno un segreto con il quale si curano in modo autonomo: sanno usare bene le piante medicinali. A questa conclusione è arrivata una ricerca sul campo di un gruppo di ricercatori dell’Istituto tedesco Max Planck, guidati dalla primatologa Caroline Schuppli e da Isabelle Laumer, che hanno esaminato da vicino le cure fai-da-te di un giovane orango di Sumatra, Rakus, ferito al volto. L’animale ha utilizzato una specie vegetale, l’Akar Kuning, con la quale ha formato un impacco per curarsi. La pianta ha proprietà antibatteriche, antisettiche, antiinfiammatorie e antiossidanti, e grazie al suo uso l’orango in pochi giorni è guarito, senza contrarre alcuna infezione. C’è da aggiungere che l’Akar Kuning, la pianta della liana, viene utilizzata anche dalla popolazione locale, in questa regione, per curare la dissenteria, il diabete e la malaria. Purtroppo, l’unica cattiva notizia è che di oranghi ne sono rimasti appena 100mila, a causa della distruzione delle foreste di Sumatra e del Borneo, dove, in un solo anno, il 2023, sono andati perduti 240mila ettari di alberi.
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