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ORTO DI FAMIGLIA SAN FLORO
Tanti orti biologici al posto di quella che sarebbe diventata la più grande discarica d’Europa se i cittadini non avessero lottato con tutte le loro forze per bloccarne il progetto: siamo in Calabria, precisamente a San Floro, un piccolo comune in provincia di Catanzaro. Qui i 600 abitanti del Paese insieme ai cittadini dei comuni di Girifalco, Borgia, Amaroni, Cortale, Settingiano e Caraffa, in collaborazione con il comitato No Bat e supportati da Legambiente, dopo dure battaglie, sono riusciti ad ottenere dalla Regione l’annullamento del decreto per la concessione di un’area alla società che avrebbe dovuto provvedere alla costruzione dell’isola ecologica di Battaglina, enorme vasca di 40 ettari capace di contenere fino a 3 milioni di metri cubi di rifiuti.
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IL PROGETTO DI STEFANO CACCAVARI
Un’enorme pattumiera nei cui dintorni ora si coltivano patate, peperoni, pomodori e tanto altro ancora, grazie anche al progetto agricolo di custodia del territorio “Orto di famiglia” avviato da Stefano Caccavari, studente di Economia aziendale all’università Magna Grecia di Catanzaro.
ORTI IN AFFITTO A SAN FLORO
Tutto nasce dall’idea di non sprecare due ettari di terra di proprietà di famiglia, coltivati da anni a frumento e grano, senza molta cura. Da qui l’idea di convertirli in orti da affittare ai cittadini. Così il terreno è stato vangato, coltivato e recintato in piccoli orti da 80 metri quadrati ciascuno in cui si coltiva rigorosamente frutta e verdura di stagione senza l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici.
Una squadra apposita si dedica alla coltivazione e alla lavorazione dei diversi appezzamenti di terra e poi gli abbonati procedono con la raccolta della frutta e degli ortaggi. Ogni appezzamento di terreno può essere personalizzato con cartelli fai da te realizzati dai proprietari.
(Fonte immagini: Orto di famiglia)
UTILIZZO INSETTI PREDATORI
Un progetto che punta a recuperare le antiche pratiche agricole ma al passo con l’innovazione: nei campi di Stefano, gli insetti dannosi che rovinano le coltivazioni e i raccolti vengono combattuti mediante l’utilizzo di insetti predatori, senza l’utilizzo di pesticidi.
Un progetto agricolo importante che permette a tutti di entrare in contatto con la natura e riscoprire l’importanza della sana alimentazione e che testimonia il grande valore dell’agricoltura per il rilancio di un territorio.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2016 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
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Foto di copertina tratta dalla pagina Facebook di Stefano Caccavari
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