Ospedali fuori legge: il 70 % possono crollare con un terremoto

Sette ospedali su dieci, in Italia, rischiano di crollare se dovesse verificarsi un terremoto. Il dato viene fuori dalla relazione sottoscritta dalla Commissione nazionale d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal professore Ignazio Marino, che ha fatto un punto sulla qualità delle strutture e delle prestazioni. L’edilizia ospedaliera è fatiscente e fuori norma: eppure alle […]

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Sette ospedali su dieci, in Italia, rischiano di crollare se dovesse verificarsi un terremoto. Il dato viene fuori dalla relazione sottoscritta dalla Commissione nazionale d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal professore Ignazio Marino, che ha fatto un punto sulla qualità delle strutture e delle prestazioni. L’edilizia ospedaliera è fatiscente e fuori norma: eppure alle regioni sono andati 10 miliardi di fondi per i lavori di manutenzione e ristrutturazione. Soldi non spesi o destinati ad altre voci di bilancio. Soldi sprecati. La relazione sottolinea anche tutta una serie di contraddizioni del Servizio nazionale, dove alcune prestazioni in ospedali e cliniche convenzionate del Sud costano fino al doppio rispettto a quelle del Nord.

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Poi ci sono i buchi di neri di alcuni settori. Non si capisce perchè nel Sud, in prima fila Campania e Sicilia, si fanno parti cesarei a pioggia. E ancora più grave è il fatto che in 91 strutture pschiatriche, anche reparti ospealieri, si pratica ancora l’elettroshock. Ci sarebbe molto da lavorare, e da investire, per mettere in sicurezza gli ospedali a rischio, migliorare le prestazioni e renderle più omogenee sul piano nazionale. Tutto ciò significherebbe un enorme risparmio di soldi pubblici nel settore-colabrodo della Sanità e una migliore assistenza per i cittadini.

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