Il pan carrè è diventato un prodotto di largo consumo, ormai presente nelle case di tutti gli italiani, per la sua comodità e praticità. Quando manca il pane, o anche solo per fare spuntini e toast, arriva questo prodotto, conosciuto anche come pane in cassetta, esportato dai soliti americani e poi trasformato in linguaggio italiano, con la parola “carrè”, che in piemontese significa “quadrato”.
Ma a parte la comodità, ci sono da valutare gli additivi contenuti in questo pane, molto venduto da grandi marchi alimentari, come il Mulino Bianco, Eurospin, Amo Essere Biologico. Certo: sono scomparsi quasi ovunque i grassi solidi, come strutto e burro, che venivano molto usati per il pan carrè, e sono stati sostituiti da oli vegetali, come quello di girasole e di oliva.
Restano però una serie di additivi, che, specie se contenuti in dosi eccessive, possono creare problemi. E comunque vanno conosciuti.
- Conservanti: il sorbato di potassio e l’acido propionico vengono utilizzati per evitare le muffe e i batteri e per prolungare la vita del prodotto. Però incidono negativamente sulla naturalezza e sul sapore.
- Emulsionanti: come la lecitina di soia, che migliorano la consistenza del pan carrè e anche l’assorbimento quando lo mangiamo.
- Stabilizzanti: altri ingredienti per la consistenza e la sofficità sono la fibra di Psyllium, la gomma di guar e l’idrossi-propil-metil cellulosa. In caso di dosi eccessive di questi ingredienti, il rischio è di creare problemi alla flora e al transito intestinale.
- Zuccheri: sono presenti in diverse forme, come saccarosio, sciroppo di glucosio, fruttosio. Sono molto efficaci ai fini della lievitazione, ma rendono il pan carrè un prodotto poco adatto alle persone che soffrono di diabete o hanno problemi di glicemia alta.
- L’alcol etilico: garantisce la conservazione, essendo un antimicrobico. Le quantità non sono elevate, e quindi non è un ingrediente particolarmente preoccupante, ma il consiglio è attendere qualche minuto prima di mangiare il pan carrè estratto dalla busta oppure, meglio ancora, di tostare le fette. In ogni caso, per stare tranquilli basta leggere l’etichetta: l’alcol etilico non deve superare il 2 per cento del totale degli ingredienti.
- Additivi da evitare: in questo gruppo rientra sicuramente l’E471, che fa riferimento ai mono e digliceridi degli acidi grassi, che servono da emulsionanti, per stabilizzare la struttura. Il dibattito sui possibili danni è ancora aperto a livello scientifico, ma sappiamo con certezza che l’E471 di certo aumenta il colesterolo.
- Calorie: non sono basse nel pan carrè, e per ogni 100 grammi ne risultano 260-290.
Infine le possibili alternative al pan carrè:
- Pane di segale: ha un indice glicemico più basso e offre un maggiore apporto di fibre rispetto al pan carrè bianco.
- Pane proteico: contiene una maggiore quantità di proteine e fibre, che possono aiutare a mantenere la sazietà più a lungo.
- Fette di pane integrale fatto in casa: i permette di controllare gli ingredienti e di evitare conservanti, additivi non sicuri, e zuccheri aggiunti.
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